La Cina è vicina… la cina è vicina
Sente spesso dire Zia Amaranta
eppur sa bene che la distanza è tanta
Quando però a scrivere è qualcuno che ormai vive qua,
quel che si dice è pura verità
Poco si conosce di questo lontano paese
che per arrivarci in treno ci vorrebbe quasi un mese.
Bimbi dagli occhi a mandorla ormai son facili da incontrare
E son proprio loro che del loro paese d’origine ci possono raccontare.
Cosa ci sarà quindi scritto nella letterina di questa settimana
che come mittente ha una bimba da poco arrivata dalla Cina lontana?
Zia Amaranta sono contenta di scriverti,
sono in Italia da poco tempo. I miei genitori hanno lasciato la Cina per venire in Italia qualche anno fa ed hanno aperto un ristorante cinese. Ora che la loro attività va bene e si sono ambientati, sono venuti a prendermi per portarmi con loro.
Mi chiamo Li Xian Yan, vado in una scuola italiana, ma faccio molta fatica ad imparare la tua lingua perché è molto diversa dal cinese sia per come si scrive che per come si parla. Spero di impararla bene al più presto senza però dimenticare il cinese e gli ideogrammi che avevo appreso nei miei primi anni di scuola fatti in Cina.
Ho molta nostalgia del quartiere dove vivevo, mi mancano i nonni e le mie amiche. Anche se a scuola dovevo andare con la divisa e non potevo tenere i capelli sciolti, ero abituata e capivo tutto quello che mi dicevano gli insegnanti.
Mi mancano molto le feste tradizionali, soprattutto la grande festa del capodanno cinese.
E’ una delle più importanti feste che celebra l'inizio del nuovo anno secondo il nostro calendario. Dura 15 giorni e la cerimonia che mi piace di più e quella della danza del drago.
Durante questa danza, che è simbolo di buona sorte e di prosperità per l'anno nuovo, un gruppo di persone porta il corpo del drago e imitano i movimenti dello spirito delle acque in una maniera sinuosa ed ondulata.
La cosa che mi manca di meno invece è il cibo, perché nel ristorante dei miei genitori si mangia davvero bene. I ravioli al vapore ed il gelato fritto sono i piatti che mi piacciono di più. Mi hanno detto che gli italiani pensano che i cinesi mangiano i gatti, io non lo so cosa fanno gli altri cinesi, ma di certo io non li mangio e i miei genitori non li cucinano nel loro ristorante!
Spesso di sera sto al ristorante e mi diverto a guardare i clienti italiani che tentano di mangiare il riso con le bacchette, sono davvero buffi: sono di più i chicchi che finiscono sulla tovaglia di quelli che finiscono in bocca!
Spero di vederti qualche volta nel ristorante dei miei genitori. Per Zia Amaranta chiederò di preparare doppia porzione di involtini primavera! Avvisami se vieni che porto da farti vedere qualche foto della grande Cina con la sua Città Proibita e la sua lunga Muraglia.
Ciao da Li Xian Yan