Comprai Will Grayson, Will Grayson qualche tempo fa in una libreria inglese. Sapete come funziona, a volte i libri ti chiamano dagli scaffali dei negozi, ci vuole proprio una gran forza a dire “no, tu non vieni a casa con me”.
Allora lo presi, complice la (ottima) scusa che leggere in inglese fa bene. Lo lessi in aereo con quella voracità che solo il limitato tempo a disposizione ti sa dare.
Fu una grande scoperta: ammetto che leggere in inglese questa fusione di personaggi che entrano ed escono dalle pagine a loro piacimento e senza il minimo interesse per la concentrazione dell’autore fu, a suo tempo, un vero esercizio! Infatti i Will del libro sono due e tutti e due di cognome fanno Grayson.
Fate una cosa, leggetelo in italiano, vi risulterà meno esercitazione e più divertimento: Piemme Freeway, con grande fiuto, lo ha pubblicato con il titolo di Will ti presento Will – che forse, agli occhi più maliziosi – potrebbe già far intuire una delle pieghe prese dal romanzo di John Green e David Levithan.
Insomma, il titolo in italiano non fa escludere a priori un coinvolgimento, da qualche parte, di cuore. Questo coraggio, questo viso aperto fin da subito, ci piace un sacco. Non voglio però svelarvi la sinossi del libro – anche perché vorrei proprio farvelo leggere – mi limiterò ai suoi argomenti.
Qui si parla apertamente di omosessualità tra ragazzini, come direbbero le nostre nonne, nella (delicata) “età dello sviluppo”. Si parla di essere omosessuale in diversi modi, non in modi stereotipati o come ci aspettiamo che sia. Se ne parla candidamente e con tantissime sfaccettature. Insomma non si è davanti a una qualunque caricatura che potete riportare alla mente da esperienze televisive o di media, pur rimanendo nello spasso e nell’azione.
Non solo, si parla di emozioni: ancora una volta non del proverbiale terremoto emotivo che si affronta nell’adolescenza, della confusione, degli ormoni, per semplificare, di quell’umore nero che per molti teen è una realtà quotidiana, che poi passa, ma che quando ci si è in mezzo fa pensare davvero al peggio, pensieri folli, senza senso, ma pur sempre realtà che attraversano la mente di tanti giovanissimi. Il pensiero scomodo di farsi male o anche di togliersi la vita, di odio verso persone che ci vogliono bene incondizionatamente.
Si legge di tutto ciò con una leggerezza che è propria delle cose fatte per bene, che vogliono, prima di impegnare e farsi belli perché si parla di argomenti importanti, coinvolgere, far pensare, far mettere in relazione.
Un libro che ho già acquistato per diversi adolescenti e preadolescenti di mia conoscenza, certa che farà breccia in quella muraglia di musi, rispostacce o euforia stranamente riposta. E sapete cosa? Vi invito col cuore a fare lo stesso!