C’era una volta un aereo che soffriva di vertigini.
È questo l’incipit del nuovo film Disney “Planes – Aerei alla Riscossa”, che ha aperto oggi il Festival del Cinema di Roma e che sempre oggi potremmo vedere nelle sale italiane. Spin off del celebre “Cars”, la storia racconta il mondo coloratissimo di tutti quei veicoli che ci sfrecciano quotidianamente sopra le teste, dai jet ai caccia, dai bielica alle mongolfiere, riprendendo così la struttura già conosciuta nella pellicola dedicata alle automobili, di cui è stato fatto anche “Cars 2” e su cui i disegnatori stanno già progettando un nuovo sequel “Planes: Fire & Rescue” in uscita negli Stati Uniti il prossimo 18 luglio.
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Protagonista della vicenda è Dusty, un areoplanino abituato a lavorare a pochi metri dai campi per la distribuzione del concime, che brama però di partecipare a una gara per aerei ad alta quota nonostante il terrore dell’altezza. È la classica storia di riscatto, che la Disney ama riproporre con personaggi e contesti differenti.
Alla luce di questo e di quanto già visto con le spericolatissime macchine nei film precedenti, non vedremo nulla di particolarmente innovativo dal punto di vista contenutistico, tuttavia sarà un film godibile da tutti, per passare qualche ora spensierata al cinema. Tanto più che i personaggi, dallo stesso Dusty al suo maestro di volo Skipper Riley, un Corsair della marina, dalla campionessa Ishani all’imbattibile avversario Ripslinger voleranno in 3D. Inquadrature che faranno gola a tutti quei bambini che hanno sempre sognato di entrare in una cabina di pilotaggio e schiacciare quelle centinaia di bottoncini per provare l’ebbrezza di guidare un velivolo. O a quelli che magari temono le altezze vertiginose e non riescono a salire nemmeno sulle montagne russe. Con “Planes” si rimarrà comodamente seduti senza il timore di imprevedibili cadute (a meno che l’emozione non vi faccia scivolare dalla poltrona del cinema!).
Non è la prima volta che la Disney propone storie su personaggi volanti: ricordate il mitico “Dumbo”? Anche lui, seppur provvisto di enormi “ali”, temeva di librarsi in aria, tanto da dover stringere con la sua proboscide la penna di un corvo come amuleto. Se dentro di voi si nasconde un piccolo aviatore, rispolverate anche questo classico degli anni ’40, per una carica di coraggio a base di acrobazie volanti!