Da grandi curiosi a piccoli giornalisti: la rubrica, che ci vede sbirciare che cosa combinano i ragazzi in un vero laboratorio di scrittura giornalistica!
Come se la passa una sarda in Giappone? E che cosa possiamo imparare da una cultura così diversa dalla nostra? I piccoli giornalisti della primaria Carlo Felice hanno intervistato, via Skype, Giorgia Cesaracciu che si trova in Giappone per perfezionare la conoscenza della lingua giapponese, e far conoscere la Sardegna ai giapponesi.
di “I piccoli giornalisti della Carlo Felice
È carina la tua casa giapponese? Sei sola o abiti con qualcuno?
Convivo con ragazzo americano, un giapponese che ci aiuta a perfezionare il nostro giapponese, e la mia amica sarda. E’ piccola come tutte le case giapponesi, ma assai tecnologica!
Il Giappone è una terra più avanzata della nostra?
Per certi versi sì, per altri no. Una regola che mi ha colpito è che le persone non possono fumare per strada. In pochi usano le auto perché c’è un efficientissimo servizio pubblico. I più usano il treno per spostarsi.
In Giappone i telefoni hanno lo stesso costo che da noi?
Comprare un telefono in Giappone conviene perché l’euro è più forte della moneta giapponese, lo yen, questo però non vuol dire che il telefonino costi meno in assoluto.
Come vive un bambino in Giappone?
Non saprei. A guardarli per le strade dove spesso girano da soli, senza la compagnia di un adulto, anche quando sono molto piccoli, sembrano felici. Certo, devono studiare tanto, anzi tantissimo.
Qual è la giornata tipo dei bambini giapponesi?
Per ciò che ho avuto modo di osservare, molto del loro tempo è dedicato alla scuola, dalle 8 del mattino fino al pomeriggio inoltrato. Scegliere una buona scuola e frequentarla con profitto è importante perché in questo modo è possibile iscriversi a una buona università e avere un buon lavoro. Nel doposcuola poi, i bambini giapponesi non si limitano a fare i compiti, ma svolgono varie attività legate alla musica e alla lingua inglese. Al rientro a casa continuano a studiare, a volte anche fino alle 11 della notte!
Nella televisione giapponese ci sono più programmi per bambini o per adulti?
La Tv giapponese non mi piace! I programmi per adulti sono molto frivoli. E vi dico la verità, non ho mai visto cartoni animati o programmi per bambini. Forse la guardo negli orari sbagliati, chissà. Certo la guardo poco.
Abbiamo letto sul tuo profilo Facebook di foglietti volanti che prevedono il futuro, che cosa sono?
Chi va a visitare un tempio buddista oppure shintoista può cogliere uno dei tanti foglietti, gli Omikuji, appesi a una corda all’esterno del tempio. Nei foglietti è indicata la sorte di chi lo coglie. Se la previsione è positiva bisogna tenerlo con sé per un anno, se è negativa si deve legare in un posto vicino al tempio così che gli eventi negativi vadano via.
Tu hai preso un omikuji?
L’ho fatto un paio di volte e ogni volta è andata bene. Una premonizione invece, era negativa: non avrei mai ritrovato ciò che avevo perso. E così è stato: ho perso un anello che non ho più ritrovato.
Conosci i dorayaki?
Sì! Sono i dolcetti con la marmellata di fagioli. E’ il cibo preferito di Doraimon, che anche in Giappone è molto famoso. Sono buoni.
Quali altri cibi sono molto diffusi in Giappone?
Ci sono i Ramen, “tagliatelle” di frumento servite in brodo di carne o di pesce. Li condiscono in vari modi, con maiale affettato, alghe marine secche, kamaboko (un lavorato di pesce), cipolla verde, a volte mais e anche uovo. Un altro piatto assai diffuso sono gli Udon, una varietà di noodles serviti nella forma di zuppa in brodo caldo.Infine, c’è la zuppa di miso, una zuppa tradizionale della cucina giapponese costituita sostanzialmente da brodo, in particolare dashi (un leggero e limpido brodo di pesce) mescolata con pasta di miso che è un condimento derivato dai semi della soia gialla.
Pensi di rimanere a Tokyo?
No! La qualità della vita in Giappone è pessima. Il tempo dedicato al lavoro è davvero tanto, poco o niente ne rimane da dedicare agli hobby, alle amicizie, alle passeggiate, semplicemente alla vita.