Anne Percin, Una vacanza quasi perfetta (Giralangolo)
Ad una certa età, passare le vacanze con i propri genitori si prospetta come una noia di cui – possibilmente – fare a meno. Così la vede Maxime, un ragazzo di 17 anni che vuole evitare il trekking in Corsica con mamma, papà e sorellina. Anche Alice, la sorella di nove anni, per la prima volta non ne vuole sapere di passare l’estate tutti insieme, preferendo la possibilità di andare in colonia in Bretagna con l’amica Lou.
La novità più grande di queste vacanze è che Maxime si sente domandare “Tu vieni con noi?” e scopre che, in fondo, neanche a mamma e papà dispiacerebbe partire da soli per qualche giorno.
E così accade.
Alice è dispensata dalle vacanze in famiglia, andrà in colonia con Lou, ma Maxime? Per lui la soluzione è a pochi chilometri di distanza, nel quartiere di Kremlin-Bicêtre, a poche fermate di autobus da Ivry, a casa della nonna paterna, Lisette.
Un giardino, un ciliegio, un gatto, la collezione completa dei libri di Agatha Christie, una soffitta piena di scatole dal contenuto bizzarro tutte da scoprire, una stanza della musica, una stanza con un computer quasi nuovo e la nonna adorata. Tutto questo lo attende a Kremlin, dove potrà realizzare il suo sogno: due settimane di beato far niente.
Il programma è il seguente:
alzarsi quando vuole, sedersi al computer per scaricare film e chattare con gli amici, essere coccolato dalla nonna con tante prelibatezze.
All’inizio tutto procede secondo i piani, poi un imprevisto rende la vacanza perfetta una vacanza quasi perfetta. Maxime si troverà da solo ad affrontare una situazione molto più grande di lui, riuscendo a mantenere la calma anche nelle situazioni più critiche (quando le forze dell’ordine vogliono arrestarlo, per esempio).
Durante questa estate conoscerà qualche segreto di famiglia, dimostrerà di sapersi prendere cura di se stesso e non solo, scoprirà anche la solitudine e il bisogno, soprattutto in alcuni momenti, di avere qualcuno vicino, un bisogno che non ha età.
Anna Percin, insegnante e scrittrice (in Italia edita da Hop nel 2013 con Felicità perduta), affida la narrazione alla voce in prima persona di Maxime e ci riporta ai 17 anni, anni pieni di curiosità e scoperte, in cui musica, letture e film hanno un posto di primo piano. Così, tra le pagine, scopriamo i gusti e gli interessi di Maxime, oltre a sorridere grazie all’ironia a cui si affida nei rapporti con gli altri e nel racconto delle sue giornate.
L’estate non è andata certamente come si aspettava ma, alla fine, va bene lo stesso.