Cari Kidz, ne sono convinta: quest'estate v'innamorerete almeno una volta. V'innamorerete della bimba dell'ombrellone accanto al vostro o del fratello della vostra migliore amica, è estate e succederà. Allora, magari, vi verrà voglia di scrivere delle poesie per il vostro amato/a e, superando ogni timidezza, riuscirete persino a farla arrivare al destinatario. Sappiate che l'abbiamo fatto tutti. È che all'improvviso coloro che credevate essere semplici compagne di classe da evitare come la peste, adesso, con la pelle dorata dal sole, vi appaiono come le creature più belle che abbiate mai visto. E voi ragazze che parlate sempre tra voi, che per tutto l'anno avete schivato inviti a passeggiate, merende etc, anche voi vi sentite diverse e non vedete l'ora di ricevere un invito. Questa poesia del poeta bosniaco Izet Sarajlic la dedico a voi, a tutti i ragazzi e le ragazze che quest'estate s'innamoreranno:
Dedica (1955)
Ti dedico i miei occhi, le mie labbra, i miei denti.
Le poesie? Che te ne fai delle mie poesie scritte perchè
non sapevo tacere?
Che te ne fai delle mie poesie che non ti possono amare?
Com'è bello che non siamo né uccelli né devoti
all'imbrunire
e non abbiamo le ali ma le braccia.
L'ultima cosa che ci attende non può essere la nostra morte,
perché i desideri del nostro sangue da qualche parte devono
continuare.
Tu sei una donna piccola,
tu sei una piccola donna,
e un immortale agosto ti ha portato nelle mie ballate.
Resta col mio ti Amo che sopravviverà a tutte le mie
lamentevoli nenie, a tutte le mie trasformazioni.
Resta accanto ai miei occhi.
Sopravviveremo a noi stessi, non solo nel tumulo delle
nostre tombe,
perchè abbiamo saputo, abbiamo saputo, teneri
e superbi,
fuggendo dai coltelli e dalle granate, uccidere gli angeli
in noi,
continuando a restare angeli.
Posteri, cercateci qualche volta seguendo un filo rosso,
solo i nostri corpi giaceranno sotto la terra muta,
ma calpestate piano,
per non ferire le nostre labbra,
e per non pestare i nostri sguardi morti.