Tra le novità presentate in Fiera durante l’ultima edizione della Bologna Children’s Book Fair, abbiamo trovato anche Sipario!, una collana di testi teatrali dedicata a bambini e ragazzi, secondo diverse fasce di età. I testi provengono dalla precedente collana Colpi di scena delle Nuove Edizioni Romane ma questa edizione è completamente rinnovata, si presenta fresca e pronta per essere messa in scena ed essere riempita di appunti e note scritte dagli aspiranti e futuri attori.
I primi volumi disponibili al momento sono di Roberto Piumini (La commedia di Narco e I musicanti di Brema), di Guido Quarzo (Nessuna strega), di Roberto Gandini e Attilio Marangon (L’amore delle tre melarance). Tutti i volumi sono arricchiti dalle note di scena a cura di Giorgio Scaramuzzino.
Appunti di scena
I libri si presentano come veri e propri copioni teatrali: il testo è nella pagina di destra, a sinistra ci sono pagine quadrettate con alcuni suggerimenti (le note di scena) e tanto spazio vuoto da riempire con propri spunti e idee mentre si procede con l’allestimento dello spettacolo.
Giorgio Scaramuzzino (nella foto qui accanto presenta la collana durante la Fiera di Bologna) è un attore e regista di grande esperienza. Attivo soprattutto nell’ambito del teatro ragazzi, lavora molto nelle scuole e nella formazione di insegnanti riguardo l’educazione teatrale.
La collana Sipario! sottolinea, come il lavoro stesso di Scaramuzzino, come il teatro non sia solo un momento ricreativo, per preparare ad esempio (a volte più per i genitori che per i bambini) la recita di Natale: il teatro può essere un vero e proprio strumento per rafforzare la dimensione relazionale, interattiva e affettiva dei bambini. I testi della collana sono, sì, scritti ma non sono rigidi. Le note di scena invitano ad integrare o adattare i copioni alle proprie esigenze sceniche o secondo il proprio piacere e la propria fantasia. Il teatro diventa un lavoro di gruppo che si apre a moltissime possibilità.
Oltre alle pagine per gli appunti di scena accanto al copione, altre pagine sono dedicate all’interazione con il lettore-attore. All’inizio potrà attaccare la propria foto con l’abito di scena, alla fine dei testi diverse pagine sono dedicate ad alcune schede con suggerimenti e domande per affrontare il proprio personaggio. Perché, come scrive Scaramuzzino, un attore deve – prima di tutto – porsi delle domande. Il pericolo maggiore nella recitazione è infatti quello di ritrovarsi a imitare piuttosto che recitare. Ma quali sono le domande più utili da porsi?
Recitare = Giocare
Recitare è molto divertente, anche se in italiano sembra una parola seria e ambiziosa. In molte lingue europee (francese, inglese, tedesco ad esempio) recitare si dice “giocare”.
La scelta dei testi permette di rivolgersi a diverse età (per il momento “fino a 10 anni” e “fino a 14 anni”).
Pur essendo prevedibile la presenza di un educatore nell’affrontare il copione, è direttamente ai ragazzi che si rivolge Scaramuzzino e i più grandi potrebbero anche sperimentare il teatro in autonomia. L’importante, prima di tutto, è divertirsi. Recitare, infatti, è certamente un gran bel gioco.