Vedete, io adoro la natura britannica: il verde a perdita d’occhio, il clima mai troppo caldo, le distese di edera che si estendono fino alla sabbia marina, i venti, l’oceano, l’acqua declinata in mille modi, i fiori dai colori palpitanti, le infinite sfumature smeraldo, il cielo sempre diverso da se stesso… Stare a contatto con lei mi rigenera, mi rimette al mondo e in meno di un mese sono pronta ad affrontare un nuovo anno e un nuovo inverno.
La natura non è il solo aspetto che amo di quel paese così complicato: adoro moltissimo la sua cultura, che nei libri per l’infanzia tocca vette ricche e intense, da sempre. Vi propongo dunque tre libri che sono espressione della flora e della fauna del Regno Unito, ma che anche rappresentano tre talenti e modi di vivere l’infanzia nati in quell’isola così eclettica e allo stesso tempo conservatrice, così fredda nei modi eppure capace come nessun’altra di dialogare con i mondi fatati dei bambini (e delle fate, degli elfi!).
Il mondo di Beatrix Potter
Se avete familiarità con l’iconografia della leggendaria Beatrix Potter, ma non conoscete bene il suo mondo narrativo, vi consiglio di cominciare da questo fantastico volume, dalla copertina delicata e morbidosa, pubblicato in Italia da Sperling&Kupfer. È la storia di Peter Coniglio, del Signor Jeremy Pescatore e di Tom Micio, ma non solo questo: è l’introduzione a un universo fatato che l’autrice ha creato e coltivato in sé fin dalla più tenera età, un mondo fatto di vocine acute e linguaggi segreti degli animali della campagna inglese, che mai hanno smesso di sussurrare le loro vicende ai piccini in ogni angolo del mondo.
Non è mai troppo presto per iniziare con i classici e le lunghe giornate estive sembrano fatte apposta per loro!
Le rose inglesi , Madonna e Jeffrey Fulvimari
Ecco una declinazione del Regno Unito moderna ma non troppo: il primo libro scritto da Madonna nel 2003, i cui proventi sono andati tutti in beneficenza, racconta di un’infanzia moderna, che smania di diventare grande. La storia di Nicole, Amy, Charlotte e Grace riesce ad accontentare persino i bambini che non vogliono sentirsi tali e che non vedono l’ora di diventare adolescenti, grazie al talento crossover dell’autrice e alle illustrazioni di Jeffrey Fulvimari, che riescono a strizzare l’occhio al mondo dei grandi (seppure un po’ vezzoso) e a quello dei piccoli (proprio perché ricorda le illustrazioni di moda dei grandi!). Questo volumetto bianco e colorato ad un tempo è subito entrato nel podio dei miei preferiti, anche perché parla di sentimenti non sempre gestibili, come quello dell’invidia, e perché nei suoi 13 anni di vita è riuscito a creare un nuovo paradigma di letteratura per (una nuova) infanzia.
A caccia dell’Orso, Michael Rosen e Helen Oxenbury
Non fatevi ingannare dal titolo: non si spara a nessuno! Si va a caccia, si va a cercare l’orso e… lo si trova in una caverna, bisogna scappare!
Sapevo, per professione, che questo volume fosse annoverato tra i classici inglesi per la prima infanzia, ma ne sono entrata in contatto diretto solo quando ho avuto la mia bambina, grazie al regalo di una magica zia che ci ha regalato un’edizione in lingua originale con anche gli effetti sonori da schiacciare, riprodurre e ascoltare. Sebbene l’estate sia il momento ideale anche per perfezionare la lingua, se preferite, trovate il libro pubblicato da Mondadori: devo essere sincera, è un volume in cui l’onomatopea ha grande importanza e senza i suoni forse perde una divertente connotazione, ma potreste sempre divertirvi a riprodurli voi, cavalcando entusiasti gli splendidi acquerelli inscindibili dalle parole e dalla sensazione di avventura che la storia suscita.
Vi verrà l’impellente voglia di trovare una spiaggia frondosa e un mare capriccioso e una grotta da esplorare, ve lo assicuro!