Permesso … si può?
La casa della Coccinella è un vero buco!
Il primo ad abitarci, nel 1977, è stato Brucoverde e poi La Coccinella ha costruito una miriade di casette di carta per tante storie che i bambini possono non solo guardare e leggere, ma anche abitare con le dita e le mani in mezzo a pagine che sono mondi da esplorare.
La casa della Coccinella ha tante stanze segrete e le parole con cui vengono fatti i muri sono: gioco e giocare, scoprire e imparare, occhi, orecchie, mani, smontare e rimontare, usati, consumati, belli e ricchi e personali – idea e divertimento.
Ecco, con questo vocabolario la Coccinella ha rielaborato l’impronta materica e pratica del fare munariano, creando libri sorprendenti che sono la storia di mani e di sperimentazioni del singolo bambino, dentro le storie raccontate a tutti i bambini.
Un’altra parola che compare dentro questa casa è ‘firma’. Sì, la firma personale. Non solo come ci chiamiamo, ma come lasciamo il segno della nostra personalità, per come siamo.
Una casa dove abita l’idea della firma che il bambino lascia sui libri è, per me, una casa veramente eccezionale.
La firma del bambino – il segno autentico e meraviglioso del passaggio della lettura, della crescita, della visione, della necessità e della bellezza di ogni piccola esperienza.
La stanza che ho abitato con le mie figlie più a lungo è quella di Una Storia Magica (progetto e testo di Emanuela Bussolati, illustrazioni i Anna Curti), ed ecco le firme personali di due bambine che hanno cercato il sole insieme a Lisa e al suo cane Morgan …