Chi trova un amico trova un tesoro e chi trova un tesoro trova un pirata!
Dentro questa verità (con un che di surreale in coda) sta la storia tutta colorata e tutta piratesca della piratessa Lilla: certo, PIRATESSA, perché, bandendo i pregiudizi che declinano al genere maschile i pirati, Lilla è una filibusta (avete letto bene, filibusta) coi controfiocchi, la più grande filibusta di tutti i tempi di piratesca memoria, senza far torto a Pippi Calzelunghe, che pirata non era, ma solo figlia di pirata!!
Chi trova un tesoro trova un pirata è un album illustrato da Agnese Baruzzi e scritto da Francesca Bossini (Giralangolo, EDT edizioni).
È colorato con fuochi pirotecnici e scritte grandi, chiare, che cambiano carattere e dimensione come un grido, un accorgimento grafico per guidare la lettura e l’attenzione: lo apri e subito senti addosso un’onda energica di allegria. Come una mappa del tesoro, un teschio incornicia la copertina e tutte le pagine come una costellazione: se passa un bambino nelle vicinanze, fiuterà il libro come un cane l’osso. Un bimbo, ho scritto? E perché non una bimba? La giudicheremmo “stramba”, se ama le storie di pirati? Allora è come Lilla, una bimba sottile piena di lentiggini, ma con un piglio che starebbe bene a un capitano di ventura.
Lilla vive oggi, ma con il cuore in un altro mondo. Non gioca alle bambole, ma aspetta di trovare un tesoro scomparso, non per il tesoro in sé, ma perché sogna che arrivi la sua ciurma, a portarsela via verso oceani lontani.
Va a scuola col fazzoletto dei pirati in testa (tranquilla, Lilla, so di qualche rispettabilissimo signore che fa lo stesso, in barba a chi lo giudica “strambo”!) e dalla bocca, in classe, le esce un urlo grande come un megafono: “Per tutte le balene IMBIZZARRITE!”.
Non è una femminuccia e non gliene importa niente: ha progetti troppo importanti per la testa.
Ha un suo codice di leggi, con tanto di bollo che certifica l’originalità, e la prima è quella fondamentale: “Un pirata non si arrende, giammai!”
Il suo tesoro, Lilla, lo cerca sulla spiaggia puzzolente e sporca di una puzzolente città di mare e lo cerca anche se c’è un cartello di divieto di accesso,“Spiaggia inquinata”, ma a una filibusta nessuno dà ordini!
Poi Lilla incontra un amico… uno di quei bambini con gli occhiali e gli occhi sempre in basso, ipnotizzati su un tablet. È lui, lo scopriamo ora, che ci racconta la storia di Lilla, quell’amica strana che lo convinse a staccarsi dal suo tablet per ripulire la spiaggia, alla ricerca di un fantomatico tesoro.
Chi cerca sogni, alla fine li trova e a tanta caparbia volontà di sognare non si nega l’ultimo premio: trovato un amico, trovato il tesoro, Lilla troverà i suoi pirati, una ciurma di canaglie, con tanto di vascello, venuti a prendersi l’unico comandante degno di tal compito: una bimba, che fa il bucaniere e che comanda uomini, coadiuvata dal fedele e occhialuto ammiraglio.
La storia, raccontata e illustrata nella collana Sottosopra, ha il pregio di raccontare la realtà esattamente così: mettendo il sotto sopra. Sembra cosa da niente ma non lo è, cambiare il genere a un pirata e dare in mano il libro a un bambino, per educarlo a capire che non ci sono “cose da femmine” e “cose da maschi”, ma solo sogni e desideri e mondi immaginari comuni a Lei e a Lui.
Con questo testo, partorito durante i percorsi didattici di Bottega Finzioni, Francesca Bossini ha vinto il Premio Narrare la parità 2015.
Chi trova un amico trova un pirata, di Francesca Bossini e Agnese Baruzzi, Collana Giralangolo Sottosopra, EDT edizioni 2015.