Teatro e cinema un po’ si somigliano. Ci sono gli attori, i registi, le musiche, le scenografie. Ci siamo noi spettatori seduti lì a guardare qualcosa che non sta succedendo davvero, qualcosa che si rappresenta, che in qualche modo è finzione.
Eppure le differenze sono parecchie e più che fratelli direi che teatro e cinema sono cugini. Due cugini che si vogliono bene, certo, pieni di cose in comune e che amano giocare assieme, ma ognuno a modo suo.
A teatro – il cugino più grande, nato tanto tempo prima – quello che accade non si può ripetere. Succede lì davanti a noi, in quell’esatto momento. Gli attori stanno a pochi passi dalla nostra sedia e volendo possiamo quasi toccarli. Certo è una recita, lo sappiamo, ma i loro corpi sono veri, c’è una vita vera che ne racconta un’altra.
A cinema questo non succede: posso vedere lo stesso film ogni sera e quel film sarà sempre uguale. Non cambia se qualcuno nel pubblico tossisce o se a vederlo sono io da solo o siamo in mille. Le cose che accadono sono registrate e per questo ripetibili all’infinito, alla stessa maniera. E agli attori proiettati sullo schermo non importa se ci stiamo annoiando o se mangiamo i pop corn salati o al caramello. Loro non ci possono vedere.
A cinema è più facile farsi assorbire dalla storia, bisogna ammetterlo, perché le immagini che osserviamo sono così belle e così potenti da trascinarci nel loro regno pieno di colori ed effetti. È un mondo immaginario quello che ci vene mostrato, ma così reale che è semplice crederci.
A teatro invece bisogna fare l’inverso: credere che quello che sta succedendo sul serio, lì davanti a noi, in realtà non sia che finzione. Non semplicemente crederci, ma entrare a farne parte come vivendo una vita parallela. Non è una passeggiata, lo so, chi si dimentica dov’è se la storia si svolge proprio lì dove si trova? Ma se ci riuscite, credetemi, sarà come un lungo viaggio fuori dal tempo.
E allora fra cinema e teatro alla fine qual è meglio? Nessuno dei due ovviamente, sono entrambi meravigliosi e potete giocarci in maniera diversa imparando le loro regole e divertendovi.
Poi, si sa, ognuno ha il suo cuginetto preferito, ma è meglio se l’altro non lo viene a sapere.