Shhh. Abbassate le luci. Silenzio in sala.
Perchè l'ospite non è mai stato tanto importante a Parola di Walt. Tanto storico.
E' oggi qui con noi su HeyKiddo! il primo Grande Classico Disney; la prima evisserofeliciecontenti nel segno del Topo e con la bendizione di Papà Walt; la prima principessa animata presa in prestito dalle fiabe dei fratelli Grimm; la prima reale che, con tenacia, ha tentato la sorte nel patinato mondo delle stelle degli Studios hollywoodiani per dimostrare che oltre la corona c'è di più. C'è del talento. In questo caso canoro (e anche in tutti quelli a venire).
Ma non solo: è anche la prima impeccabile, raffinata, graziosa massaia dalla boccuccia rossa in due dimensioni (roba che se le metti indosso guêpière e giarrettiera e le fai combinare qualche innocuo pasticcio in cucina, anche una veterana come Bettie Page non può fare altro che inchinarsi. E mica solo per il sangue blu).
Direttamente dal 1937, ladies ad gentlemen, ecco a voi Biancaneve!
La principessa dalla pelle bianca come la neve e le gote rosse come il sangue – esteticamente molto più vicina alle future nipotine pin-up degli anni Quaranta e Cinquanta, che non alle coeve dive misteriose e ammaliatrici degli anni Trenta – non perde un minuto di tempo e in un baleno, che neanche col bibidibobidibu, pulisce, rassetta, lava, smacchia (e, ovviamente, canta) rendendo la casa dei nanetti – prossima al degrado – splendidasplendente.
Cucina, stende e lucida sempre col sorriso (e il rossetto) sulle labbra, senza perdere mai quella grazia e quell'à plomb che sono in grado di trasformare una "semplice" casalinga in un'elegante donnina di casa.
Doti indispensabili per una donna – e una moglie – perfetta. Perfetta proprio come le mogli perfette della perfetta cittadina di Stepford luogo in cui ha sede La Fabbrica delle Mogli (titolo originale The Stepford Wives, 1972), romanzo satirico-distopico dello statunitense Ira Levin.
Le dolci, raggianti mogliettine che abitano le villette monofamiliari della cittadina del Connecticut sono un po' troppo dolci e raggianti agli occhi di Joanna Eberhart, donna indipendente e fotografa in carriera, trasferitasi con la famiglia a Stepford, nella speranza di fuggire allo stress nervoso e nevrotico della frenetica vita newyorkese.
Perfettamente in ordine, perfettamente in piega, perfettamente inumane, le moglie di Stepford sono
actresses in commercials, pleased with detergents and floor wax, with cleansers, shampoos, and deodorants. Pretty actresses, big in the bosom but small in the talent, playing housewives unconvincingly, too nicey-nice to be real.
Sospettosa, Joanna non si lascia convincere dai vassoi di biscotti di benvenuto e dalle frivole risate tra un backyard e l'altro; e indagando verrà a scoprire un'inquietante realtà ben oltre ogni immaginazione.
Perchè se dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna; anche dietro ogni grande donna c'è spesso un uomo, ma non sempre è altrettanto grande. O buono.
Siete ancora sicuri di volere una fetta di crosmata di tele, a questo punto?