“La grammatica è quella cosa che serve ai maestri per poter mettere in castigo gli scolari”.
Svogliato, bugiardo, sfacciato, sporco e alto come una piantina di basilico. Ma soprattutto contraddistinto da un ciuffo ribelle, ritto sulla fronte, che “lo faceva somigliare ad uno spolvera-mobili”. Non c’è dubbio, questo Ciuffettino è un monello a tutto gli effetti.
Che poi lo sapete il motivo di quel curioso ciuffo? Pare che la mamma del discolo, la sora Rosa, che se ne stava per strada a far la calza “per dir male con le vicine della moglie del sindaco”, prima di partorire fosse andata a vedere un pappagallo portato dall’America, un “kakatoa” dalla cresta spettacolare, che avrebbe in qualche modo condizionato l’acconciatura del nascituro!
“Le avventure di Ciuffettino” (1902), è un libro esilarante e parodico, dalla prosa iperbolica e sfacciata, ma allo stesso tempo è raffinato e leggero, impreziosito da oltre 100 disegni in stile Art Nouveau.
Autore e illustratore è Yambo, soprannome di Enrico Novelli (1876-1943), personaggio eclettico ed imprevedibile, che fu anche giornalista, drammaturgo, burattinaio e corrispondente di guerra. Diede alle stampe circa un centinaio di libri, spaziando dall’avventura alla storia, dalla divulgazione scientifica alla fantascienza. Iniziò a scrivere all’età di sedici anni, rivelando da subito una grande ammirazione per Jules Verne, Albert Robida e Salgari. Tra le sue opere più note, oltre a Ciuffettino, c’è il futuristico Capitan Fanfara, pubblicato nel 1904, ispirato al mito della tecnica e della magnificazione della macchina degli inizi 900.
La caricatura e l’ironia sono i tratti distintivi dello scrittore pisano: il suo Ciuffettino è l’evidente parodia di Pinocchio. Il ragazzino creato da Novelli, con la sua toscanità collodiana, viene descritto come un somaro che si fa burle di tutto e di tutti. Nel corso delle sue spericolate avventure si imbatte in un colpo di scena dietro l’altro: si perde nel bosco con l’amico Burchiello (una sorta di Lucignolo), incontra il lupo mannaro, finisce tra le le grinfie di un perfido burattinaio che si chiama Spellacane, si trova in groppa a una balena che lo conduce in un’isola abitata da pappagalli, e chi più ne ha più ne metta! Come in Pinocchio, non può mancare la bella Fata che ha l’arduo compito di far diventare Ciuffettino un bimbo per bene.
Ma vale la pena conoscere questo speciale monello più da vicino: vi aspetto alla prossima puntata di Monelli!