Perché la balena ha la gola così?
Perché il dromedario ha la gobba?
Perché il rinoceronte ha la pelle rugosa?
Sembrano le domande del Libro dei perché di Gianni Rodari e invece sono le Storie proprio così di Rudyard Kipling, da poco in libreria con una edizione curata da Lapis, illustrata da Sébastien Pelon e tradotta da Alessandro Riccioni.
Una raccolta di 12 racconti, scritti nel 1902 e dedicati alla figlia Josephine, che hanno dato fino ad oggi le risposte ad alcuni grandi perché dei piccini, svelando i motivi che hanno portato le cose ad essere così come le vediamo.
Come fu scritta la prima lettera? Come fu inventato l’alfabeto?
Calato nella vera storia dell’uomo, con conclusioni quasi scientifiche, è l’episodio della nascita della prima parola, da cui emerge il senso di una scrittura come invenzione umana per comunicare un messaggio tramite un segno, un codice preciso.
“È un’invenzione formidabile e un giorno gli uomini la chiameranno scrittura. Per ora non sono che disegni e, come abbiamo potuto constatare oggi, le immagini qualche volta si interpretano male. Ma verrà il giorno, piccola Tegumai, che noi inventeremo le lettere, ventisei in tutto, e saremo capaci di leggere e scrivere e lo faremo così bene che potremo esprimere esattamente il contenuto dei nostri pensieri.”
Come sono nati gli armadilli?
Storie di epoche antichissime, proprio come i miti fondativi dei tempi in cui ebbe origine la vita, raccontano degli animali ispirandosi alle teorie evoluzionistiche darwiniane: le forme di vita modificano i loro comportamenti e il loro aspetto per esigenza di adattarsi al cambiamento dell’ambiente circostante. Così accade per la Tartaruga Tuttalenta e il Riccio Tuttopunte, che per imparare a nuotare e ad appallottolarsi si trasformano in animali con caratteristiche nuove, mai esistiti prima.
Nell’immaginario di Kipling, nato a Bombay nel 1865, ritroviamo tutta la varietà di genti, animali e lingue dell’impero britannico, che guardava con un misto di ammirazione e pessimismo. Possiamo quindi credere che Kipling avesse visto di persona tutti gli animali di cui parla in questa e in altre sue opere. Anche quando parla del canguro, visto che trascorse un periodo di qualche settimana in Australia.
Una raccolta di fiabe tradizionali, un’enciclopedia o un’antologia di racconti: tutti generi che tentano di dare un senso alle cose del mondo. Questo libro può essere letto in molti modi, nel tentativo di rispondere alla miriade di domande dei piccoli, che da grandi scopriranno come sia impossibile trovare una spiegazione per tutto, senza che venga in aiuto la fantasia.