Il signor Ottavio PrimaColazione si alza ogni mattina di buonora. I raggi del sole entrano di sbieco dalle finestre, piccole piume dimenticate e moscerini innamorati danzano sotto questa luce polverosa. L’aria è fresca e pungente come un ghiacciolo al limone e tutte le cose hanno un colore chiaro, nuovo, come se fossero state dipinte durante la notte con altri colori, più vividi, più reali. Anche l’orologio a cucù si è svegliato da poco, stiracchia le ali di metallo e intona i primi gorgheggi meccanici della giornata.
Postino, il cane del signor Ottavio – così chiamato perché è l’unico al mondo ad andare a ritirare le lettere direttamente alla Posta – lascia la sua accogliente cuccia per dirigersi verso il giardino, dove prontamente riprende l’importantissimo compito lasciato a metà la sera prima, quando erano sorte le stelle: dissotterrare un tesoro dei pirati, con tanto di dobloni d’oro. Quello del signor Ottavio è un giardino molto particolare, non si sa mai che cosa ci si può trovare: l’altro giorno è stato un sommergibile a vapore, il mese prima un piccolo dinosauro verde col collo lungo che è subito corso a mangiare le ortensie che il signor Ottavio ha ricevuto in eredità dalla zia Despina. Insomma, ogni volta è una grande sorpresa!
Oggi il signor Ottavio ha deciso che si dedicherà alle piante: bisogna temperare le foglie di pungitopo – non sono più pungenti come una volta! – pettinare i cipressi, insegnare a contare alle carote – che non sopportano la matematica e cercano ogni volta di sottrarsi – e aiutare diversi bruchi a scavarsi la casa all’interno delle belle mele rosse che pendono dai rami.
Sì, è decisamente una giornata densa di impegni quella che lo aspetta: proprio per questo non può essere affrontata senza aver prima fatto una bella colazione, il pasto preferito dal signor Ottavio. Una tazza di latte caldo con dentro pezzetti del pane di ieri, frutta fresca e un po’ di miele: ecco quello che ci vuole per affrontare questa giornata al meglio. Anche il cucù dell’orologio fa colazione: viti e bulloni immersi nell’olio da motore, una vera prelibatezza per gli uccellini meccanici. Postino, dopo aver inutilmente tentato di mordicchiare un doblone d’oro con l’unico risultato di farsi male ai denti, addenta felice una mela. Il sottile ronzio delle farfalle caricate a molla riempie l’aria mentre il sole compie il suo giro: trecentotrentatre volte al minuto, attorno alla casa del signor Ottavio.
[Storie da mangiare torna a metà agosto, con una fiaba piena di frutta estiva, mare, sole e aghi di pino! A presto!]