Ci sono letture che più di altre si ricordano con piacere. Forse perché scoperte inaspettate, forse perché semplicemente belle. Così ricordo con particolare piacere la lettura della graphic novel per ragazzi Smile di Raina Telgemeir. Già quando ne scrivevo (qui), più di un anno fa, si annunciava l’uscita, negli Stati Uniti, di Sisters, la continuazione della storia autobiografica di Raina, e ora anche in Italia è arrivato Sorelle (edito da Il Castoro, come il precedente volume).
La domanda da cui parte tutto è: “Quando mai ho chiesto una sorella?”.
Raina, in realtà, l’ha chiesta molte volte, a differenza di alcuni bambini che “difendono” il proprio spazio familiare protestando contro un possibile nuovo arrivo in casa. La piccola Raina una sorella l’ha chiesta a gran voce, prima di tutto perché con una sorella si può giocare… Ma è davvero così? Come scoprirà ben presto, una sorellina non è una bambola, occupa molto più spazio (o, meglio, ti ruba lo spazio, quando bisogna condividere la stessa camera), piange, scarabocchia dove non dovrebbe e, soprattutto, non la si può costringere a giocare insieme, nonostante i ripetuti tentativi di coinvolgerla. Amara, questo il nome della sorella minore, sembra più il contrario di “dolce” che “immortale” (in sanscrito) e “prosperare” (in arabo), così come recita la madre che ne ha scelto il nome.
Raina e Amara sono molto diverse e neanche la nascita di un fratellino più piccolo serve per avvicinarle, hanno interessi diversi e una grande passione in comune per il disegno, ma non la condividono, crea invece una punta in più di competizione nel loro rapporto.
Una riunione di famiglia mette Raina in viaggio insieme ad Amara, al fratello minore Will e alla madre (il padre li raggiungerà in aereo), dalla California al Colorado in furgoncino; tre settimane vicine, senza possibilità di fuga, di cui due a strettissimo contatto per il tragitto di andata e ritorno: un incubo? A tratti, ma anche una scoperta e una nuova alleanza.
Il racconto procede su diversi piani temporali, quello principale è legato al lungo viaggio per raggiungere zii e cugini in Colorado a un mese di distanza dall’ingresso di Raina al liceo, con tutte le paure e l’emozione che questo passaggio porta con sé; a questo presente sono intervallati diversi flashback che ricreano la storia della famiglia di Raina dall’arrivo di Amara attraverso alcuni episodi che sottolineano le divergenze tra le sorelle e la rispettiva crescita.
Pur essendo la continuazione di Smile, Sorelle non ha bisogno del primo volume per essere capito e apprezzato (soprattutto da chi, come Raina, ha diviso o divide la propria stanza con una sorella o un fratello). Raina Telgemeir riesce a disegnare la sua storia con grande naturalezza e freschezza, sembra di ascoltare i racconti di un’amica, ci lascia con un sorriso anche quando si sente che qualche ombra c’è e un po’ di paura per il futuro si ha, ma il tutto fa parte della vita e, per fortuna, con una sorella non si è mai sole.