Questa estate mi sono imbattuta in una lettura davvero particolare. Era lì sul mio comodino. Io guardavo la copertina e mi inquietavo. La copertina di rimando mi guardava, inquietante. Un libro definito dalla critica “un manifesto neofemminista”. E questo ha scatenato la mia curiosità. Sicuramente un libro totalmente nuovo rispetto alle letture kiddiche.
Solo per sempre tua di Louise O’Neill, titolo già di per sé evocativo. In copertina una simil Barbie. Mettiamoci poi che è uno dei due romanzi d’esordio del nuovo marchio crossover della casa editrice Il Castoro, ovvero HotSpot, e possiamo definirlo esplosivo. Considerando anche la giovane età della scrittrice.
È un romanzo incentrato su una realtà distopica, in cui le donne vengono create ed educate appositamente per piacere agli uomini. Un argomento che riporta alla mente anni e anni di lotte e di dibattiti, quanto mai attuali, sul ruolo della donna nella società, sull’ossessione del corpo e della bellezza, avendo in mente un illusorio e morboso ideale di perfezione, vana.
Sii buona, sii carina, sii scelta
Sono sempre state amiche, freida e isabel. Ora hanno sedici anni, frequentano l’ultimo anno della Scuola e sono in attesa della Cerimonia dove sperano di essere scelte come compagne da uomini ricchi e potenti. L’alternativa è diventare concubine, o non essere scelte affatto e andare incontro a un destino terribile. Come tutte le altre ragazze, freida e isabel sono state prodotte in laboratorio e allevate con l’unico scopo di diventare perfette: la cura del corpo deve essere l’unica ragione di vita, il loro carattere deve essere socievole e disponibile. Ora che il momento sta per arrivare la pressione è fortissima. isabel mette a rischio la sua sfolgorante bellezza perché non vuole più sottostare alle regole di questo mondo spietato… Poi finalmente i ragazzi arrivano, in cerca della loro futura compagna. freida sa che deve combattere per il suo futuro, anche se per questo deve tradire la sua migliore amica, anche se significa innamorarsi quando è vietato, anche se sa che le conseguenze possono essere irreparabili…
Insomma, un pugno nello stomaco. Le ragazze per sedici anni vivono senza vedere il mondo esterno. Non imparano a leggere e a scrivere, ma a truccarsi, ad abbinare i vestiti e a contare le calorie. Curano la loro isteria, si nutrono di frullati e per quelle che si ingozzano c’è sempre il Vomitorium. Devono essere perfette, devono migliorarsi ogni giorno per raggiungere lo scopo delle loro vite: essere scelte dagli uomini. Per ogni uomo ci sono tre donne, una diventa la loro Compagna, le altre diventano Concubine o caste (le insegnanti della scuola). Devono generare più figli maschi possibile perché le femmine vengono “eliminate”. Tutto questo fino ai quaranta anni, quando vengono disattivate, perché per loro non è prevista vecchiaia.
Un romanzo forte e crudo, che ci fa riflettere, ancora una volta e non sembra mai abbastanza, sul ruolo della donna nella società. Non solo rispetto agli uomini, ma anche rispetto alle altre donne. Perché alla fine dei conti nel romanzo stesso vengono fuori invidie e gelosie, i complessi di inferiorità tipici delle donne, soprattutto dell’età adolescenziale. L’ossessione del corpo perfetto, che trova riscontro anche nella nostra quotidianità, e il raggiungimento di un ideale che porta alla competizione smisurata. Un romanzo che scorre e che fa pensare.