Riccio Pasticcio è il piccolo di casa, ma combina tanti piccoli e grandi guai!
Nella tana dove vive con la sua famiglia non c’è mai un giorno di quiete perché ovunque mette gli aculei finisce per combinare un disastro. È un tipo distratto, maldestro, come suo papà a dire il vero, ma mamma Pasticcio è stanca di raccogliere cocci e vetri in giro per casa e anche lei ha bisogno di un po’ di pace in tana, almeno d’estate. La soluzione arriva con il postino: Riccio Pasticcio è stato sorteggiato per un soggiorno nelle Terre Selvagge, potrà diventare Riccio Scout, vivere una meravigliosa avventura e anche tentare di vincere il leggendario Aculeo d’Oro!
Il piccolo riccio non ha molta voglia di escursioni, scomodità e notti all’addiaccio, ma diventare un Riccio Scout vuol anche dire conoscere nuovi amici ed è un’occasione da non perdere per lui che di amici ne può contare solo uno, Riccio Molliccio. Con quest’ultimo infatti parte per Campo Castagna, dove lo aspettano, appunto, nuovi amici (tra cui Riccia Salsiccia, Riccio Bisticcio e Riccio Traliccio) e qualcuno un po’ meno simpatico come Riccio Unticcio, il braccio destro del Grande Riccio, il capo scout. Ogni tanto poi spunta a portar trambusto Riccio Posticcio, che tanto riccio non è. Come per Riccio Pasticcio, ogni nome è un vero e proprio programma e i protagonisti di Campo Castagna sono ben assortiti per appassionare i bambini alle prese con le prime letture.
Ricci Scout. Campo Castagna è il primo volume di una serie scritta da Andrea Tullio Canobbio ed edita da Salani.
Un libro che, a prima vista in libreria, mi sembrava arrivare da altri tempi, per la bella illustrazione in copertina (di Alessandra Stanga, come le illustrazioni all’interno), divertente ed elegante allo stesso tempo, ma anche, cominciando la lettura, per una scrittura che non vuole adattarsi all’infanzia, ma è per l’infanzia. Tra le pagine di Andrea Tullio Canobbio ci sono naturalezza e gioia nella scrittura (qualità certamente né scontate né onnipresenti nei libri per bambini). Una lingua chiara, semplice ma per nulla piatta o banale, dove esclamazioni e modi di dire sono propri di un mondo a misura di Riccio. Una lettura piacevole, stimolante e veramente divertente.
Acciquercia, a quando il secondo volume?