Due papà particolari
Se state pensando che questo libro potrebbe parlare di una famiglia dove della mamma non c’è neanche lontanamente l’ombra, eliminate pure il condizionale: sembra proprio quello che è. Una “normalissima” famiglia con due papà alle prese con i quattro vivacissimi figli.
Sarò sincera all’inizio avevo qualche dubbio circa la trama che poteva avere questo libro. Forse avevo anche un po’ paura: due genitori gay con famiglia è un argomento è delicato, sopratutto di questi tempi.
All’inizio del libro ero titubante, anche perché non mi era chiaro fin da subito il rapporto che c’era tra i ragazzi e Jason e Tom: le soluzioni potevano essere tante. Uno dei due poteva essere il tutore legale, o potevano essere 2 babysitter molto particolari, o una coppia gay che si ritrova all’improvviso a gestire 4 ragazzini scatenati. Invece la soluzione del mistero era la più ovvia, sono due papà.
Dana Elison Levy però non te lo dice apertamente, si limita a raccontarti la loro quotidianità. Ed è questo il punto forte del libro: non ci sono proclami, prese di posizione o spiegazioni posticce. No, leggendo Quattro ragazzi per due papà ti sembra tutto così banalmente normale e familiare che il fattore due papà gay passa in secondo piano e lascia il posto alle vicende dei ragazzi: la scuola che impegna, la crescita interiore, gli amici che cambiano e se ne vanno. E il rapporto con la propria famiglia: nessun legame di sangue ma un fortissimo legame affettivo.
Quattro ragazzi per due papà
Ogni capitolo inizia con un piccolo post-it: un piccolo messaggio lasciato da un membro della famiglia all’altro. Un memo, una punzecchiatura, una richiesta di scuse, un incoraggiamento affettuoso, una mail di esasperazione. Letti uno dopo l’altro, i post-it raccontano in breve la storia della famiglia Fletcher.
I protagonisti di questa storia sono 6: i quattro figli e i due papà.
Tom e Jason sono sempre presenti nelle vite dei ragazzi, ma ne stanno in disparte: li lasciano vivere, li lasciano scegliere e sbagliare. Hanno ansie e paturnie di tutti i genitori, impegnati con il lavoro ma decisi ad aiutare i loro adorati figli in tutto quello che possono. Senza però intromettersi troppo perché lo sanno bene che i figli crescono e che a un certo punto bisogna lasciarli andare, anche se questo significa vederli silenziosi, nervosi. Ogni bambino ha i suoi tempi e loro si sforzano di rispettarli, sempre. Forse un po’ troppo perfettini come genitori, ma come persone assolutamente normali: pasticcioni, goffi, festaioli quanto i figli. I vicini che (non) vorresti avere.
I 4 ragazzi hanno ognuno un carattere forte, ben definito. Grazie all’affetto dei genitori si muovono con sicurezza, il che permette loro di affrontare i cambiamenti della loro età a viso scoperto.
Il più grande è Sam che ha 12 anni e ama giocare calcio. Il suo percorso sembra che sia già deciso, finché non scopre un’altra passione: il teatro. Però lui è un calciatore, uno sportivo, non può fare “l’artista”. Cosa direbbero i suoi amici? E la sua famiglia? Ma in fondo, pensa Sam, chi l’ha detto che a 12 anni devi aver già deciso cosa fare della tua vita?
Frog invece è il piccolo della famiglia. Il suo vero nome è Jeremiah, ha 6 anni e ha un amico invisibile. O meglio, 2 amici invisibili che a loro volta hanno una bella famiglia invisibile. Forse Frog sta cercando di comunicare qualcosa?
Eli e Jax hanno la stessa età: 9 anni e stanno entrambi per andare in 4° elementare, ma in scuole diverse.
Eli infatti è una specie di piccolo genio, avido di sapere. Ha fatto i salti mortali per convincere i papà a metterlo in una scuola privata d’élite. Riuscirà ad essere all’altezza della scuola? Eh sì, perché è dura studiare quando i tuoi fratelli sembrano proprio godersi appieno la loro infanzia tra giochi, feste, vacanze.
Jax invece si trova bene nella vecchia scuola, dove tutti conoscono e vogliono bene ai Fletcher. Anche lui come Sam gioca a calcio e non vorrebbe fare altro. Sembra proprio che l’anno scolastico inizi col piede giusto, ma poi improvvisamente sembra che ai suoi amici interessino solo le ragazze, i jeans attillati, il cellulare. Anche per Jax è già arrivato il momento di crescere?
Quattro ragazzi per due papà è un romanzo per ragazzi allegro, caloroso. È una storia dove si racconta che una famiglia è fatta dei legami, ancor prima del sangue. Legami veri, vissuti, fatti di discussioni, sorrisi, abbracci in punta di piedi. I bambini sono logicamente adottati, lo sanno tutti ma questo non sminuisce il legame, lo rafforza. Proprio perché sono una famiglia così diversa sentono il bisogno di proteggere questo legame, attraverso piccole tradizioni, strane usanze inventate, regole ferree che tutti devono rispettare. Quasi delle linee guida che dovrebbero seguire tutte le famiglie, per mantenere l’unità e non spegnere quella sensazione di calore, d’intimità, di rilassamento che si prova solo quando si è con qualcuno della propria famiglia.
Dana Alison Levy ha scritto un bel libro, dove finalmente si mettono da parte i racconti artificiali di provette e biologia e si narra l’allegra quotidianità di una famiglia come tante altre.