“C’era una volta, tanto tempo fa…”, “Un tempo, in un luogo lontano…” sono fiabe senza luogo e senza tempo quelle raccolte in Quattro cammini, pantofole e destini, di Natasha Isella (Fontana Edizioni).
Ci sono re, regine, principesse da conquistare, maghi anziani e saggi dalla lunga barba bianca, ma anche una famiglia d’oggi come tante, dove due sorelle gemelle non possono stare un secondo da sole senza bisticciare o bambini che si sentono troppo grandi per credere ancora alle fiabe.
Tutte le storie sono accomunate da un elemento magico: la pianta di pantofole, la profezia di una Maga Nera e due piccoli ciondoli di pietra di luna, un magico libro di fiabe dentro al quale ci si può ritrovare in carne e ossa, scoprendo di dover in qualche modo salvare Cappuccetto Rosso, un unguento miracoloso ricavato dal riflesso di un arcobaleno e difficile da rinchiudere in un’ampolla (soprattutto se ci si mettono di mezzo dei coccodrilli…).
In realtà, anche quando è presente l’elemento magico, è qualcosa di molto reale a essere premiato in ogni fiaba: la generosità e l’amore di Gianni in Gianni e la pianta di pantofole, il forte legame tra due sorelle in La notte gemella di luna piena, l’immaginazione e la capacità di abbandonarsi alla fantasia in Nei libri, le fiabe esistono davvero!, l’affetto e l’aiuto reciproco tra fratelli in Tre fratelli.
Natasha Isella, al suo esordio, vive nel Luganese ed è docente di scuola elementare; proprio la scuola primaria è la fascia d’età a cui si rivolgono in particolar modo i suoi racconti, la scrittura dei testi segue la tradizione della fiaba classica ma guarda anche a una tradizione più vicina, con un richiamo esplicito, nel primo racconto, a Gianni Rodari e al suo La pianta delle pantofole (1949).
Ad accompagnare il testo le illustrazioni, anch’esse classiche e delicate, di Regina Kioko Ikeda Ferretti dove si intravede nei colori la trama sottostante della matita nel tracciare le figure; il libro si apre poi con la prefazione di Giorgio Passera, che si richiama all’universalità della fiaba e ai celebri studi di Propp con le 31 funzioni elencate in Morfologia della fiaba.
Da leggere insieme, prima di andare a dormire, quattro storie della buonanotte e quattro destini, tutti diversi ma intrecciati sullo stesso sentiero dell’immaginazione.
(*l’immagine in copertina nella homepage è tratta dal sito dell’illustratrice)