“Pronto, mamma? Dove sei? Quando torni, mamma?”. Appena oltrepassa la soglia di casa, ogni mamma sa che, di lì a poco, riceverà la telefonata – ma poi saranno due, tre, insomma più d’una – del proprio bambino, o bambina, che vuole accertarsi che la mamma ritornerà da lui, o da lei. E se la mamma in questione è al lavoro, magari alle prese con un capoufficio esigente, oppure un cliente petulante, vien difficile rassicurare, con calma, il pargolo inquieto.
In soccorso però, può venire, come spesso accade in questi tempi di libri per l’infanzia intelligenti e accurati, il bell’albo illustrato di Alice Horn e Jöelle lle Tourlonias, Pronto, mamma?, pubblicato da Il Castoro (traduzione a cura di Andreina Speciale, pagine 28, euro 12.50).
Il tema è un affare non da poco nelle famiglie di questi tempi dove tutti, a condizione che abbiano più di tre anni, vanno di fretta, e chi rimane a casa, in balia di una baby sitter, se la deve vedere con la paura dell’abbandono.
Quando si è molto piccoli non si ha mica le idee chiare sulla differenza tra un’ora e l’eternità e ogni separazione da chi promette affetto e cibo può sembrare definitiva.
Il best seller di Alice Horn, con le nuove illustrazioni di Joelle Tourlonias, artista tedesca anch’essa autrice di vari libri per bambini, suggerisce una carambola di risposte fantasiose per colmare la paura della distanza. Così, in men che non si dica, mentre l’immaginazione della bimba affonda in soffici nuvole, si arrampica sui camion dei pompieri, veleggia su acque profonde, scivola su slitte improvvisate, la mamma ricompare sulla soglia. Che meravigliosa sorpresa. E sembra che il tempo non sia mai passato. Che la mamma sia sempre stata lì, accanto alla figlia, a raccontarle storie magnifiche e imprevedibili.