Buon lunedì, kids!
Finisce oggi il viaggio della piuma viaggiatrice che ci ha fatto compagnia per molte settimane: a partire dalla lettura di alcuni brani del racconto La piuma di Giorgio Faletti, gli alunni delle classi IªD e IªE hanno immaginato e scritto tanti possibili viaggi di una piuma. Ora è il momento di andare avanti verso nuove storie ed è la stessa professoressa Stefania Mancosu, rivolgendosi ai suoi alunni, a dare un ultimo saluto alla piuma viaggiatrice…
La fine
Come tutte le storie anche la nostra ha avuto un inizio e avrà una fine; quella che ora sto per raccontarvi.
La piuma che aveva viaggiato per terra e per mare, arrivando sino ai confini del mondo, nel cielo sereno tinto di azzurro, che aveva sentito la pioggia, che si era fatta accarezzare dal vento mattutino, resistito al sole e alla neve, che aveva visto re e regine, uomini buoni e malvagi, le guerre e la morte, ormai stanca decise di ritornare nella sua casa.
Un’aula grande dove c’erano tanti ragazzi, alti bassi, biondi e scuri. Chi rideva, chi disegnava, chi ascoltava, chi si perdeva guardando, fuori dalla finestra, le nuvole bianche che danzavano nel cielo turchino. Nell’aria una voce che voleva essere leggera, ma che così non era. La voce apparteneva a una donna aveva gli occhiali rosa e leggeva un libro, La piuma. Era un libro magico, forse non per ragazzi così piccoli, ma raccontava che a volte basta guardare il mondo dall’alto, per vedere con chiarezza tutto ciò che ci circonda e che bisogna, essere leggeri, come una piuma, per saper affrontare le difficoltà, perché arriverà sempre una folata di vento che spazzerà via tutte le paure, tutte le difficoltà per far tornare il sereno.
Così la piuma leggera ritornò nelle pagine del libro pronta per altre avventure, bisognava solo aspettare che qualche altro ragazzo leggesse la sua storia e avesse voglia di raccontare le sue avventure.
S. M.
Ai ragazzi della IªD e della IªE