Le donne devono pulire casa, perché nessun altro veda lo sporco.
Le mogli devono parare gli sfoghi dei mariti, perché restino tra le mura.
Le donne non vanno in bagno ma «a incipriarsi il naso».
Non s’innamorano ma «si concedono in moglie».
Non gridano ma «esclamano».
Non corrono ma «passeggiano».
Non desiderano ma «si augurano».
Non cercano ma «si fanno trovare».
Le donne non, ma.
Già, prima di tutto le donne “non”.
Era così fino a non troppo tempo fa, prima degli smartphone, della lavatrice, della televisione. Prima del giorno in cui le piazze italiane cominciarono a vedere giovani donne manifestare per i propri diritti al grido di “tremate, tremate, le streghe son tornate”. Erano gli anni ’70 del Novecento e Italia, Europa e Stati Uniti si liberavano così dalle rigide regole del passato, vecchie, e non più adatte.
Naturalmente, come dice il detto, “Roma non è stata costruita in un giorno”. Prima di queste nuove streghe ribelli e fiere, ci sono state tante altre donne, che hanno preparato il terreno. Chi, più fortunata, ha potuto studiare e diventare medico, e poi pedagogista, come Maria Montessori, oppure scienziata pioniera come Marie Curie, o anche chi non si è fatto fermare dall’arroganza e dalla violenza di certi uomini, e ha continuato a vivere del suo talento, come la pittrice Artemisia Gentileschi.
E poi ci sono donne meno famose, le cui storie non tutti conoscono. Alfonsina Morini, poi Alfonsina Strada dopo il matrimonio, è una di queste donne.
Capelli neri e sempre in disordine, non certo lisci, occhi scuri e sguardo buono, Alfonsina desidera fare soltanto una cosa: correre in bicicletta.
Da quando ha provato quella del papà, non può fare più a meno di quel senso di libertà che prova pedalando nelle campagne attorno a Fossamarcia, dove abita con la sua famiglia. Il tocco del vento tra i capelli e sulle gambe nude e libere dalle gonne le procura una sensazione unica, che la porta a sacrificare il sonno per allenarsi. Tutti in paese la conoscono, ma soltanto una persona crede davvero in lei, ed è Iacopo, il suo migliore amico. Poi ci sono sua sorella Emma e sua madre Virginia, donne da cui Alfonsina dovrebbe prendere esempio… ma come fa? Lei non è delicata e fragile come sua sorella, e non ha intenzione di sposarsi ed avere dei figli prima di capire chi è veramente, prima di avere visto cosa c’è al di fuori di Fossamarcia. Così, appena ne ha l’occasione, si getta in un mondo popolato soltanto da uomini e fatto di fatica e dedizione, quello del ciclismo agonistico. Si rivelerà per lei la scelta migliore? Oppure finirà per dare ragione a sua madre?
C’è un solo modo per scoprirlo… leggere Più veloce del vento, romanzo edito da Einaudi Ragazzi per la collana Carta Bianca, scritto da Tommaso Percivale. Come in ogni suo romanzo (noi abbiamo recensito Messaggio dall’impossibile e Human) anche in questo non mancano di certo dettagli storici, azione e passione.
Consigliato a tutte le bambine e i bambini che hanno un sogno nel cassetto, a quelli che sanno già che mestiere faranno da grandi, ma anche a quelli che non lo sanno ancora. Dopo aver letto la storia di Alfonsina vi sentirete in grado di fare qualsiasi cosa voi vogliate!