Cari Kids, eccoci a Novembre, mese di piogge e di languori. L’anno sta per finire, è tempo di bilanci. Quante volte vi siete innamorati? Spero tante. Sempre corrisposti? Magari no. Non vi preoccupate, capita, e quando succede son dolori! Però… c’è sempre un però! Non pensate mai che si sia trattato di tempo sprecato. Il vostro cuore ha battuto così forte che pensavate che vi uscisse dal petto? L’avete attesa come si attende il Natale? Di fronte a lui/lei perdevate l’uso della parola come se parlaste un’altra lingua? Bene, tutto ciò, non vi ha fatto sentire più vivi che mai?
Dite che non serve a nulla? Non ne sarei così sicura. C’è un posto in cui, come dice Ivano Porpora, il poeta di oggi, finiscono gli amori non stati. È un angolino del cuore, per accedervi bisogna oltrepassare cespugli spinosi, segnali di pericolo, caduta massi… Ahi! Anche solo il ricordo fa male e lascia l’amaro in bocca. Ma, a parte la mia personale convinzione che prima o poi la ruota gira, sappiate che anche se forse, adesso, potrebbe non sembrarvi chiaro, è meglio un amore mai sbocciato che uno velocemente consumato. Il limbo degli amori mai stati è affollatissimo, sempre. Una candela è meglio che bruci lentamente o che si consumi in fretta? Pensateci e nel frattempo leggete i versi della poesia che ho scelto per voi questo mese:
Ciò che amo
Degli amori non stati
È che restano lì
A svuotarsi le monetine
In un momento d’imbarazzo
Deporle dalle tasche
Al tavolo d’acciaio
Questi cinquanta centesimi
Che curioso
Eran miei o forse
Tuoi?
E si resta lì per un istante
Guardandosi aggrappati
Ognuno alla bellezza altra
Sperando di abbassare
Per primo lo sguardo
Nel mondo dei se
In attesa di un sì.
E alla fine del pasto
Ognuno è sempre pronto
A offrire
L’amaro.
Ivano Porpora, Parole d’amore che moriranno quando morirai, Miraggi edizioni 2016.