Al rientro dalla pausa natalizia la nostalgia di luci, dolcetti e regali sotto l’albero prende un po’ tutti, in particolar modo i piccini che, tornati tra i banchi di scuola, vengono sollecitati dagli insegnanti a raccontare le loro vacanze e i giochi che le hanno allietate. Tombola, Monopoli, Scarabeo sono sicuramente tra i più gettonati. Ma quale sorpresa sarebbe sentirsi raccontare da un bambino di un intero mese trascorso con Terra chiama mamma?
Terra chiama mamma si ispira ai calendari dell’avvento, accompagnando i bambini dal primo dicembre alla vigilia di Natale, ma racconta di un altro arrivo, quello di una mamma astronauta, giusto in tempo per festeggiare con i suoi figli. Il percorso verso casa è avventuroso e rocambolesco, ricco di incontri e straordinarie esperienze ispirate alla condivisione, alla reciprocità, allo scambio di doni speciali, attraverso un libro-gioco che educa all’attesa e propone una storia che parla di pari opportunità.
E non è difficile immaginare che un bambino che abbia sfogliato Terra chiama mamma possa anche aver giocato ad inventare storie con i personaggi di Paricard o con il memory a punti Wonderful families, dove la memoria viene messa a dura prova per rintracciare e ricomporre famiglie che superano stereotipi di genere.
Si tratta degli equal opportunity games proposti da Pariqual, “giochi per crescere bambini e bambine consapevoli delle differenze e delle pari opportunità”. Pariqual nasce da Cuntala (ne avevamo parlato qui), il progetto di partenza di Barbara Imbergamo scaturito dall’avvertimento di un problema e da una riflessione circa i modelli, spesso stereotipati, che siamo in grado di offrire ai nostri piccoli. Da qui l’esigenza di garantire ai bambini gli strumenti per guardare al di là di cornici stereotipate, per affacciarsi su un mondo di pari opportunità, attraverso il gioco e l’immaginazione.
E se Cuntala era un mazzo di carte con diverse possibilità di accoppiamento, Pariqual è una serie di giochi che stimolano il bambino a creare una storia che racconta di un mondo che include e accoglie le diversità, aiutandolo a sviluppare la capacità di organizzare strategie, a soddisfare la propria curiosità verso le differenze e infine a capire che i legami familiari si fondano sull’amore.
Ora la mamma astronauta è sulla Terra, ma il bambino che ne ha costruito il viaggio di ritorno probabilmente non vede l’ora che arrivi il prossimo Natale, per accompagnarla in un altro rientro dallo spazio e, magari, scambiare il racconto con quello dei suoi amici, anche loro – si spera – alle prese con un universo pieno di possibilità, tutto da esplorare.