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Ora so volare

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Michaela De Prince è nata il 6 gennaio 1995 in Sierra Leone.
Ora so volare è la sua biografia, scritta con l’aiuto della mamma Elaine: Michaela ha deciso di raccontare al mondo la sua straordinaria storia.

Ora so volareSulla copertina del libro campeggia una ballerina di danza classica immortalata in una spaccata aerea.
Guardando bene quella figurina ci accorgiamo che è proprio lei, Michaela.
È difficile collegare questa bellissima ragazza alla piccola spaventata Mabinty, la nostra protagonista.

Fin da piccola Mabinty è una bambina diversa.
Prima di tutto perché ha due genitori che si amano davvero, così tanto che il padre non vuole altre mogli come fanno altri uomini e vuole bene alla sua bambina, anche se femmina.
E poi perché nasce con delle macchie sulla pelle, con una malattia chiamata vitiligine. Questo spaventa gli altri bambini, che isolano Mabinty, troppo diversa da loro per pelle e per carattere.
Per la bambina cambia tutto quando in Sierra Leone arriva la guerra. I debils, fusione delle parole rebel e devil, fanno vittime in ogni villaggio, fino ad arrivare a quello di Mabinty e della sua famiglia.
Mabinty diventa orfana e finisce in un orfanotrofio, dove diventa un numero, il 27, ovvero quella meno benvoluta, quella da punire senza un motivo.
È qui che trova per caso una rivista occidentale, dove in copertina campeggia una ballerina di danza classica. Il tutù, le scarpette, la perfezione della posa: a 4 anni Mabinty decide che sarebbe diventata una ballerina di danza classica.
E forse è questo sogno a non spegnere la sua voglia di vivere, mentre la situazione in Sierra Leone precipita drammaticamente. Le violenze di cui è testimone le rimangono dentro, diventeranno gli incubi di Michaela.

I bambini dell’orfanotrofio riescono fortunatamente a fuggire e a trovare delle famiglie adottive. Così Mabinty diventa Michaela, e vola in America verso la sua nuova vita.
Ma questo è solo l’inizio.
Michaela non dimentica il suo sogno e così inizia un’altra storia, fatta di sudore, impegno, sacrificio.
La vita di chi decide d’intraprendere la carriera di ballerina classica non è mai facile. Figuriamoci se la ballerina è africana e con la vitiligine. Eppure Michaela, come potete vedere, non si è arresa.

Ora so volare è una storia straordinaria. È un libro che trabocca di vita, passione, speranza.
Leggendo la quarta di copertina sembra quasi la realizzazione del sogno americano, ma non è proprio così.
Michaela è diventata famosa grazie al film-documentario First position, che racconta gioie e dolori di chi si prepara per lo Youth America Grand Prix. Una ballerina di danza classica orfana di guerra è una storia già di per se interessante.
Dietro tutto questo però c’è una ragazza, Michaela, dalla determinazione di ferro, che non si risparmia mai, che si allena fin da quando era bambina per il suo sogno. E dietro ancora c’è Mabinty, che non dimenticherà mai quello che ha visto, quello che ha sentito: cosa mai può fare un uomo per essere definito diavolo? I ricordi della sua infanzia, quelli più oscuri, sono ciò che l’hanno spinta a scrivere questo libro: raccontare della guerra e delle tante infanzie rubate.
A supportare questa straordinaria ragazza però c’è anche un’altrettanto straordinaria famiglia, i DePrince. Un padre e una madre che nonostante tutto quello che hanno passato non perdono la voglia di essere genitori, anzi. Una famiglia non proprio tradizionale vista dall’esterno, ma che comunque non fa mai mancare affetto e calore ai figli, supportandoli e consigliandoli pensando sempre al bene del ragazzo/a come prima cosa. Con dei genitori del genere, sopratutto con una mamma come Elaine, Michaela ha trovato la forza di superare la sua infanzia e gettarsi anima e corpo nella danza.
Una famiglia straordinaria.

La storia di Michaela è diventata fonte ispirazione per tanti ragazzi, è la prova che le difficoltà esistono, ma che si possono superare. Michaela non ha mai perso la sua voglia di vivere e attraverso questo libro, scritto con l’aiuto della mamma, vuole trasmetterci il suo coraggio, la sua speranza: inseguire un sogno per dimenticare un incubo.

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