Estate, tempo di vacanze, di sole, sabbia, mare o montagna, tempo di gavettoni in città, di nostalgia per i compagni di classe e di nuove amicizie, tempo di riposo ma anche tempo di avventure, fuori e dentro le pagine di un libro.
Qualunque sia l’estate che vi aspetta (o che state già vivendo, visto che la scuola ormai è finita da un po’), vogliamo aiutarvi nel rispondere alla domanda: “Che libro metto in valigia?”.
Ogni settimana vi proporremo tre libri, tutti con un tema diverso, a voi non resterà altro che scegliere il vostro preferito.
Adulti: come funzionano? Un tema non da poco per la prima puntata di questa rubrica, affidata alle scelte di Federica.
Buone vacanze e buone letture da tutta la squadra di YouKid!
[grazie a Paolo Sbraga per l’immagine di copertina]
Con calma e molto riguardo, ricomponemmo poco alla volta tutto il suo corpo. E quando giungemmo alle dita, prestando particolare attenzione, guai se le avessimo confuse, il signor Bado, mio padre, sospirò di sollievo.
Emanuela Nava, Uffa che rottura! Giunti Junior (10 +)
Eccolo là il signor Brandner. […] Era tutto diverso da come l’avevo visto ultimamente, rilassato e per niente rosso in faccia, quasi simpatico. Di sicuro fra gli adulti passava per un bell’uomo e comunque per un tipo cordiale. Sembrava solo un vicino come tanti, che parlava allegramente di giardini e gigli che sfioriscono.
[…] Guardavo verso la casa dei Brandner e mi chiedevo se per caso non mi fossi immaginata tutto e mi volevo anche già dare la risposta, e cioè sì.
Poi ho notato una tendina che si muoveva dietro la finestra del sottotetto, appena appena, e a quel punto l’ho sentito […] ora che almeno una cosa mi era chiara. Di Julia e Max non importava niente a nessuno.
Susan Keller, Un elefante nella stanza, Editrice Il Castoro (13 +)
A casa do un bacio sulla guancia a mia madre, perché ne ha bisogno, e avverto l’odore di vino rosso. «Vi siete divertiti?» chiede. sappiamo benissimo che spera che la imploriamo di non farci andare mai più. «Per niente» dice Decca prima di salire le scale cin passo pesante.
Mia madre si lascia sfuggire un sospiro di sollievo, prende un’ultima sorsata di vino e si avvia dietro di lei. La domenica è sempre in grande spolvero nel suo ruolo di madre. Kate apre un sacchetto di patatine e dice: «È tutto così stupido.»
E capisco perfettamente che si riferisce ai nostri genitori, alle domeniche e forse alle nostre vite incasinate.
«Proprio non capisco perché dobbiamo andare là e far finta di piacerci quando sappiamo tutti che è una farsa.»
Mi tende il sacchetto.
«La gente preferisce far finta, Kate. È così.»
Jennifer Niven, Raccontami di un giorno perfetto, De Agostini (16 +).
Che cosa succede quando un papà va in pezzi?
Come si può dire la verità quando nessuno, a parte te, sembra vederla?
Che senso può avere trovare una persona a cui poter raccontare di un giorno perfetto?
Nel bel mezzo del duello necessario tra adulti e ragazzi, queste storie vi faranno vivere da vicino la forza dell’infanzia, la tenacia dei ragazzi a non voler lasciar perdere le cose, le persone, il loro ostinato impegno a credere che qualcosa si debba fare, sempre, che ci sia un senso da salvare anche ai margini dell’indifferenza e della sciatteria etica di adulti sconfitti o distratti.
Così, se sono i bambini, i ragazzi, a dire le cose per cui vale la pena lottare, a noi adulti rimane la responsabilità di riconoscerle e di farcene carico.
E arrivata all’ultima pagina di Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven (finalista premio Andersen 2016 e vincitrice del premio Mare di libri che Michela Capra ha incontrato per YouKid) mi sono permessa di immaginare un finale diverso, un diverso modo di guardare Finch, lo straordinario ragazzo protagonista, un finale in grado di restituire almeno in parte questo ruolo agli adulti, perché credo che i ragazzini possano indicarci la strada, ma difficilmente possano percorrerla, e, di certo, non da soli.