Per la mia famiglia, e immagino per molte altre, aprire un libro di Mario Ramos è come aprire la porta di casa, entri e tutto ti è familiare, le immagini, il tratto e, soprattutto, quell’immensa tenerezza delle storie scritte con la penna intinta in un pizzico d’ironia. Questa è la meraviglia di Ramos, presentare ai bambini storie che, pur prendendo spunto dai personaggi classici, li sberleffa, li stravolge, li inserisce fuori contesto, trasformandoli così da stereotopi ormai mummificati in simpatiche e non convenzionali figure fiabesche. Insomma, sono una fan sfegatata di Ramos, non ho problemi a dirlo, ho cresciuto mio figlio coi suoi libri e forse sono cresciuta un po’ anch’io. Voi direte, com’è possibile? Invece lo è, eccome!
Quando è nato mio figlio, oggi settenne, avevo già deciso che non gli avrei letto le favole classiche, perché di quelle, vuoi o non vuoi, avrebbe comunque sentito parlare o magari avrebbe visto un cartone, infatti, è stato così. Alla scuola dell’infanzia si leggeva Biancaneve, Cenerentola, si guardava il film di Pinocchio ecc., e lui non si divertiva granché, sempre principesse e matrimoni… diciamocelo, non sono proprio il massimo. Vi risparmio tutte le mie teorie in merito alle favole classiche, vi dico solo che non mi sono pentita d’averle trascurate per lasciare spazio a una narrativa più contemporanea sia nella scrittura che nei contenuti, attenta che non vi fossero vecchi cliché e anacronistici tabù, senza esagerare ovviamente.
Detto questo, Babalibri pubblica Il mio Palloncino di Mario Ramos, in cui troviamo Cappuccetto rosso che vuol mostrare il suo palloncino tutto nuovo alla nonna. Ma questa Cappuccetto non teme mica il lupo, anzi, si chiede dove si nasconda mentre attraversa il solito bosco e facendo i soliti strani incontri. Ecco la novità, non c’è paura, non c’è nessun salvataggio perché Cappuccetto si salva da sola, così come il lupo di Sono io il più bello, sempre Babalibri, veniva sbeffeggiato da un piccolo draghetto. Insomma, ogni volta, il personaggio, anche quello più famoso, ci viene presentato da Ramos in una veste tutta nuova, una veste che lui stesso gli cuce addosso con immensa maestria sia come scrittore, sia, a mio parere, come educatore. È un peccato che non ci sia più, avrei voluto tanto intervistarlo e poi chissà quante altre cose belle avrebbe potuto scrivere.
Per finire, vi segnalo anche un’altra uscita Babalibri, per i piccolissimi, L’ora della Luna di Alex Sanders, un delizioso libretto cartonato in cui la luna ricorda a vari personaggi se hanno lavato i dentini o se hanno fatto pipì prima di andare a letto, a un pinguino restituisce il pupazzetto per la nanna e a una farfalla che dorme all’inpiedi consiglia di andare nel suo lettino. Un piccolo libro per il più classico dei rituali, quello della buonanotte!