Tutti pazzi per la cucina in tivù. Il fenomeno non accenna ad arrestarsi ma anzi, dilaga e si arricchisce di nuovi appuntamenti. Per la gioia dei gastrofanatici, sbarca anche in Italia Junior MasterChef: la passione per la cucina contagia grandi e piccini e dopo lo strepitoso successo della seconda stagione di MasterChef, arriva per la prima volta in Italia la versione Junior che Sky Uno trasmetterà a partire dal prossimo dicembre. 10 puntate in tutto per una ’strenna’ perfetta del Natale 2013.
Il talent riprende il sapore e gli elementi principali del format madre e li porta in un contesto pensato ad hoc per i piccoli concorrenti. I giudici saranno scelti tra personaggi provenienti dal mondo della cucina e della ristorazione, di grande prestigio e credibilità, e adatti a rapportarsi con i piccoli aspiranti chef. Infatti, la gara ai fornelli e lo spirito di competizione saranno a misura di bambino e calati in un contesto ricco di gioco e di divertimento. Mystery Box, Invention test e sfide a squadre fanno parte degli elementi di gara, ma non ci sono i classici "migliori" e "peggiori". La formula Junior è meno competitiva, ovviamente ed inoltre, per dare all'eliminazione un impatto adeguato all'età dei piccoli chef, l'uscita dalla gara avviene attraverso l'eliminazione di un gruppo di 3 concorrenti a cui verrà comunque assegnato uno speciale attestato di Junior MasterChef.
Nella versione australiana non c’è una, dico una, concessione all’ansia dei genitori, alle facce preoccupate delle mamme, neanche al tifo spietato di parenti e amici (se non nelle selezioni e nella finale). I bambini sono gli unici protagonisti, in linea con la ’scuola educativa’ anglosassone. Qui da noi si annuncia già che “in alcune prove verranno coinvolti familiari, parenti o amici, che potranno in questo modo tifare e sostenere i piccoli concorrenti“.
Se vi sembra assurdo cercare uno chef in erba evidentemente non avete mai seguito neanche una puntata di Junior MasterChef Australia, da tempo replicato su SkyUno e Cielo. Alzi la mano chi, invece, vedendone anche solo un minuto non abbia sentito cadere la mascella a terra di fronte ai piatti preparati da quei ‘mostri’ di bambini che sfilavano davanti ai giudici con manicaretti che Cracco sogna la notte.
Mascella a terra anche nel vedere i piccolissimi chef alle prese con coltelli, fornelli, forni, senza mai un cedimento, anzi con il piglio del professionista che maneggia e gestisce preparazioni e cotture con grandissima tecnica. Roba da far svenire la tipica mamma italiana, pronta a sbiancare nel vedere il figlio con un paio di forbici da bambini in mano (sì, è vero, non ho un’immagine molto temeraria delle mamme italiane), e che pertanto immaginavo potesse essere poco adatta a una trasposizione italiana.