Questa è la storia di Teodoro, Roberto, Principino, Primo, ma per gli amici è semplicemente Teo, uno dei bambini più speciali di sempre ed è per questo che i suoi genitori desiderano il meglio per lui. Si sono trasferiti da poco in una mega villa con 36 stanze, due prati e una piscina. Teo è un ragazzino impegnatissimo, segue lezioni di danza, yoga, canto, scherma, matematica, judo, perché deve essere pronto a tutto per poter diventare un giorno ciò che desidera. Capo di una fabbrica, un cuoco famoso o, perché no, un attore come il suo papà. Teo passa le sue giornata il compagnia della governante che lui definisce Tata pelosa. I suoi genitori, infatti, sono impagnatissimi e sua sorella Ada, alla quale Teo è molto affezionato, è già grande e studia in un’altra città e a Teo manca molto. Tra una lezione e l’altra le giornate di Teo sono lunghe e faticose, per fortuna, però, Teo è un asso anche con l’immaginazione, così, al confine dell’ultimo prato della villa, Teo immagina che ci sia una porticina che dà accesso… indovinate un po’? Nella preistoria!
Si tratta di un posto immaginario, dunque la preistoria di Teo non è esattamente come dovrebbe essere. Innanzitutto, bisogna stare attenti ai conigli dai denti a sciabola e ai cattivissimi e selvaggi Kraggak, tenersi lontani dai Druvidi che vogliono sempre baciarti e naturalmente occhio ai Mammut e alle loro cacche gigantesche. Nei pochi momenti liberi, il piccolo Teo dà vita a un posto tutto suo nel quale gioca, si sporca, conosce gente nuova e vive avventure pericolosissime. Nella realtà, invece, è costretto a chiedere ai suoi genitori il permesso di poter giocare, ma lui è troppo speciale, troppo in gamba per poter perdere tempo nel gioco, meglio darsi da fare. Per fortuna, la tata pelosa, per quanto ligia al dovere, ogni tanto, ha anche lei voglia di svagarsi un po’ e c’è sua sorella Ada alla quale può raccontare tutto nei giorni in cui ritorna a casa. Sì, Teo è davvero un ragazzino speciale, così speciale che a volte vorrebbe esserlo meno. È proprio questo il problemo di Teo, avere troppo, fare troppo, come tanti bimbi di oggi, ai quali forse sarebbe meglio educare per sottrazione e non sempre in aggiunta. Teo ha dalla sua parte la sua grande fantasia e quella, si sa, è una vita che ne salva tanti.
Mammut! di Stefan Boonen e Melvin, Sinnos.