Se vi fosse scappata la notizia, sul Corriere.it del 24 luglio ha fatto la sua rapida comparsa Wolfgang Fasser, fisioterapista e musicoterapeuta per piccoli pazienti con disabilità o con disturbi del comportamento.
La particolarità di Wolfgang, 57 anni svizzero ma toscano d'adozione, sta nell'essere non vedente: a 22 anni si è ammalato e d'allora si muove al buio.
Un passaggio che si è rivelato essere una ricchezza inestimabile per Wolfgang, che ha dedicato la sua vita a coloro che sono più fragili, indifesi e che hanno spesso bisogno di un aiutino per esprimersi.
Con la vera intelligenza, quella che prescinde da quozienti, materie e voti, ma che risiede nella forza d'animo, Fasser ha ideato un modo tutto suo di prendersi cura basato, nemmeno a dirlo, sull'ascolto.
Sapendo ascoltare, al buio si vede meglio Siamo abituati ad affidarci troppo alla vista, ma nel bosco, di notte, ti metti in ascolto e impari a usare altri sensi, spesso poco utilizzati. Insomma, un altro modo di "vedere" per ritrovare l'essenza delle cose.
Un ascolto olistico, che non tralascia niente e che si ciba soprattutto dei silenzi, ha permesso al nostro nuovo amico di permettere a Kids seriamente in difficoltà di fare passi da gigante, di migliorare la qualità dell'esistenza. Non c'è un metodo Fasser e nemmeno una sua ricetta, ma qui è concreta la flessibilità in base alla quale viene scelto lo strumento più adeguato per la terapia a seconda delle specifiche esigenze di ciascun paziente.
Salutiamoci con esempi che scaldano il cuore e nutrono la speranza. Se vi capita, parlate di Wolfgang e della sua essenza delle cose. Se volete poi, potete andare a trovarlo in Toscana: organizza tutto l'anno splendide camminate notturne nel bosco… per ascoltarne la sua musica unica!
Ermanno, bambino iperattivo, non riusciva a stare fermo, rompeva tutto, mordeva e picchiava. Ora esprime la sua aggressività colpendo il gong. Andrea, bambino autistico e ipovedente, ora è in grado di parlare; odiava la fisarmonica, adesso invece la suona. Anni fa, quando è arrivata da me, Jenny era una bambina colpita da paresi cerebrale infantile che riusciva a stento a fare qualche passo sbilanciato. Adesso Jenny non solo è riuscita a camminare da sola e si fa capire quando parla, ma addirittura studia all'Università di Arezzo. E Lucia, bambina pluriminorata, ascoltando i suoni, riesce a respirare meglio; aveva lo sguardo assente, come se fosse altrove, mentre ora reagisce a qualche stimolo. Spero che possa provare una sensazione di gioia sentendo i movimenti e i suoni.