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La Redazione HK
Luke e Jon
recensione di Justine Perez
Autore: Robert Williams
Casa Editrice: Rizzoli, 2012
Questo libro parla di tanti aspetti della vita e insegna soprattutto a voltare la pagina della propria quando ci si accorge che i fantasmi del passato ci impediscono di vivere. E in questi casi si deve aprire un’altra pagina e ci si deve ricordare di sorridere anche se a volte ci sembra difficile. Il libro parla anche dell’amicizia che nei momenti dolorosi è necessaria, quasi vitale, per avere la forza di continuare a lottare. Una vera amicizia, nata per caso, che cresce ogni giorno davanti ad una tazza di tè e ai significati di mille parole. Questa unisce due adolescenti che hanno in comune tantissime cose: la sofferenza, la perdita dei propri cari e soprattutto il sapersi arrangiare da soli. Luke ha soltanto il padre poiché la madre è morta in un incidente stradale. Da questo momento la sua vita cambia completamente. La sua unica consolazione è la pittura, il suo respiro libero, anche perché il padre non lo aiuta a superare questo momento. Jon è orfano, vive con i suoi nonni in un ambiente con condizioni igieniche precarie e si rifiuta di andare all’orfanatrofio. Il libro nel suo complesso ci offre un panorama malinconico, pieno di ricordi che i personaggi vogliono di volta in volta rivivere o seppellire. Ci offre corse sotto la pioggia per sopprimere la tristezza, parole per coprire l’assenza di qualcuno che amiamo, sensi di colpa e domande che solo a pensarle sono inquietanti. Questo libro mi ha insegnato che dopo un temporale violento e cupo arriva sempre un po’ di calma e magari anche il sole, che ci dà nuova sicurezza. Che ogni cosa è speciale per quello che è e che ogni impresa può essere l’ inizio di una nuova avventura. Da questa lettura ho capito che anche se a volte siamo sommersi dai nostri problemi, non dobbiamo mai lasciare nessuno da solo ad affrontare i propri. E dobbiamo regalare sempre un sorriso a chi non ce l’ha.