Clémentine Beauvais, Le reginette. Tre amiche, una sfida, Rizzoli
È fatta, i risultati sono apparsi su Facebook: io mi ritrovo Salsicciotto di Bronzo.
A dire il vero sono un po’ perplessa. Dopo essere stata premiata per due anni come Salsicciotto d’Oro credevo di non schiodarmi più di lì, e invece mi ero sbagliata.
Comincia così Le reginette. Tre amiche, una sfida. Ma che cosa è questa storia del Salsicciotto?
A spiegarci tutto è proprio la medaglia di bronzo, Mireille Laplanche, la protagonista e l’ironica voce narrante del romanzo.
Quello del Salsicciotto è un concorso piuttosto crudele che coinvolge le alunne di una scuola media inferiore e superiore di Bourg-en-Bresse in Francia, ideato da Malo, un loro compagno di scuola (un tempo, dall’asilo fino alla quinta elementare, uno degli amici più cari di Mireille) e noto anche al di là delle mura scolastiche tramite i social.
Tre irresistibili Salsicciotti
Mireille sembra quasi dispiaciuta del terzo posto, dopo essere stata per due volte in cima al podio, ma in realtà il suo distacco e la sua ironia sono una corazza e una conquista dopo anni in cui si è sentita insultare come “cicciona”, “orrenda”, “brutta” e altri appellativi del genere e poi, in verità, sotto la corazza non è ancora del tutto immune.
Oh, possiedo una capacità di distacco sovrumana. So che la mia vita sarà molto più bella quando avrò venticinque anni: quindi aspetto. Ho una gran pazienza.
Quando è stata eletta per la prima volta Salsicciotto d’Oro, tre anni prima, Mireille ha passato la sera a mangiare una pizza e a piangere davanti a video di gattini su YouTube. Per questo motivo, quando le si presenta a casa Astrid Blomvall, il neoeletto Salsicciotto d’Oro, Mireille dapprima l’accoglie facendo delle battute sul podio rubato ma poi, vedendola scoppiare in lacrime, la fa sedere e fa del suo meglio per tirarle su il morale.
Astrid non si aspettava, a scuola, un’accoglienza del genere: è arrivata in città da solo un anno, prima era in Svizzera e studiava in una scuola gestita dalle suore, ora vive con la madre, che è ceramista, mentre il padre si trova in Svezia, dove lavora. A darle il coraggio di andare da Mireille è stato l’ascolto del suo gruppo preferito, gli Indochine, dei quali indossa una maglietta che ora stritola tra le mani.
Davanti alla tristezza di Astrid, a Mireille viene in mente una grande idea: perché non andare a cercare il Salsicciotto d’Argento? Si tratta di una ragazza più piccola, di seconda media, che – immaginano – non starà passando una bella serata dopo l’elezione. Le due ragazze si mettono subito in marcia e così arrivano a casa di Hakima Idriss e l’inedito trio si compone.
Una grande impresa
Questo è solo l’inizio di una grande avventura che porterà le tre ragazze a Parigi, con l’intento di imbucarsi alla festa che ogni 14 luglio si tiene presso l’Eliseo. I tre Salsicciotti, in bicicletta e – ironicamente – autofinanziandosi vendendo proprio dei salsicciotti lungo la strada, conquistano presto la curiosità e l’interesse della stampa locale e nazionale. Niente si sa, infatti, del perché di questo loro viaggio, è un mistero l’obiettivo finale che le spinge fino all’Eliseo, ma la loro storia raccoglie l’entusiasmo di tutti. Grande sarà l’accoglienza a ogni tappa e, alla fine, sarà il Presidente in persona a invitarle all’Eliseo.
Insieme è meglio
È l’unione a rendere forti Mireille, Astrid e Hakima. Le tre ragazze si dimostreranno creative, determinate e molto più forti delle offese ricevute (offese che continueranno a ricevere anche durante il loro viaggio). Ognuna di loro ha delle motivazioni personali, che vanno oltre il concorso del Salsicciotto, passioni e storie familiari diverse i cui nodi si scioglieranno anche grazie a questa esperienza.
La storia di Le reginette colpisce per la sua originalità, per i temi trattati (che vanno ben oltre la fiducia in se stessi e il bullismo) e, soprattutto, per la qualità della scrittura di Clémentine Beauvais che rende la lettura divertente e appassionante e rende indimenticabile il personaggio di Mireille. Tutti avrebbero bisogno di un’amica così.