Daniele Bergesio, Olha Muzychenko, L’ascensore, VerbaVolant
L’ascensore edito VerbaVolant è un vero e proprio gioiellino che ho letto il giorno di Natale e mi ha fatto letteralmente innamorare della scrittura semplice ed evocativa di Daniele Bergesio e della splendida arte di Olha Muzychenko. La storia è quella di una bambina annoiata che decide, per passare il tempo, di prendere l’ascensore e visitare ognuno dei piani del palazzo dove abita. Su ogni piano incontrerà una persona, impegnata nelle sue faccende, darà una mano, si lascerà coinvolgere e porterà con sé qualcosa, fino alla cima.
La bambina, in questo breve ma intenso viaggio, imparerà ad ascoltare e ad aiutare gli altri, conoscerà il valore delle piccole cose quotidiane, come aiutare la mamma a spolverare e far brillare una stanza o aiutare lo zio a scrivere il suo romanzo… cose che sembrano banali ma che possono regalare intense soddisfazioni: aiutare gli altri è come aiutare se stessi. Imparerà anche il valore dei ricordi, ogni volta che lascerà un piano, infatti, porterà con sé un oggetto che le ricorderà il lavoro fatto, l’aiuto dato, l’emozione provata.
Cosa troverà la bambina sulla cima? Questo non ve lo dico. Scopritelo sfogliando questo meraviglioso volume cartonato, strutturato proprio come un’ascensore, con le pagine che si sfogliano in verticale e cambiano dimensioni man mano che si sale. Come sempre VerbaVolant sa osare quando si tratta di formati creativi (ricordate i bellissimi libri da parati?). Anche stavolta ho apprezzato la scelta, davvero azzeccata per questa storia che non poteva essere raccontata in maniera migliore.
A completare l’opera, la bellezza mozzafiato delle illustrazioni di Olha Muzychenko: i colori dell’estate e del tramonto donano un’atmosfera fiabesca alla storia. Siamo in città, siamo in un normale palazzo eppure sembra di trovarsi al centro di un’avventura meravigliosa e piena di magia.
Un libro che consiglio caldamente e che mostrerà a bimbi e adulti che anche la noia, questo mostro così temuto dai più piccoli, può essere utile: uno spazio in cui darsi da fare per creare qualcosa di magico, un’esperienza unica, un ricordo da tenere stretto a sé.