Kiran Millwood Hargrave, La ragazza di stelle & inchiostro, Mondadori
La ragazza di stelle e inchiostro, Isabella (Isa), ha tredici anni e vive sull’isola di Joya col padre cartografo, in un villaggio caduto sotto la tirannia di un governatore straniero.
All’opposto del nome, l’isola dalle primissime righe si configura come il rovesciamento del sogno: da qui, un giorno, “gli uccelli più piccoli fuggirono verso il mare volando all’indietro” e lupi e cervi nel mare cercarono la morte. Fu il giorno in cui giunse “il governatore” e con lui arrivarono i corvi.
La storia di Isa inizia su queste note fiabesche, suggestive di un Male assoluto e misterioso.
La sua vita di ragazza, la sua amicizia difficile con Lupe, figlia del governatore, il rapporto con l’amico Pablo vengono stravolti e rimescolati il giorno in cui Cata, una compagna di scuola, viene trovata orrendamente uccisa e Lupe scompare.
Chi è Isabella?
Inizia allora, per Isa e per Lupe, un viaggio complesso, negli ultimi passi allucinatorio, nel cuore dell’isola e nel ventre della terra, alla scoperta della propria forza e dell’origine del male, sino alla sorprendente rivelazione finale.
La ragazza di stelle e inchiostro sa descrivere la realtà usando come riferimento le stelle, come traccia l’inchiostro: il blu, il rosso, l’oro imprimono sulla carta un ricamo, dando un ordine e una seconda vita alla realtà che ci circonda.
Una mappa più di tutte interessa Isa: è una vecchia carta di Joya, ereditata dalla madre. Al centro, oltre i territori dimenticati, c’è un vuoto, che in controluce rivela una filigrana di linee “come le venature di una foglia”. Anche la Joya reale, soffocata dal mistero, esiste solo a metà, come nulla è finché l’uomo non lo conosce e non lo rappresenta.
Ognuno di noi porta disegnata sulla pelle la mappa della propria vita, nel modo in cui parla, perfino nel modo in cui diventa grande.
Isa sente il richiamo di quegli spazi vuoti, necessari a completare la mappatura della sua terra e della sua vita: è lei la prescelta, è lei l’erede della leggendaria Arinta, che trovò la morte lottando contro il demone Yote per salvare Joya, ancorata da Yote al fondo del mare? Chi è lei? Chi è Lupe? Comè fatta Joya?
Un libro come un’isola
La ragazza di stelle e inchiostro è un romanzo che ha una straordinaria capacità di avvincere il lettore sino all’ultima pagina, anche quello più scettico, come me.
Seguendo la scia di Joya, tornata infine a essere un’isola-vascello alla deriva per i mari, anche noi lettori impariamo che un libro è come un’isola disancorata e che la deriva è il più bel viaggio: l’importante è non stare fermi.
Abbasso lo sguardo sulla mappa quasi finita e non so se ridere o piangere.
“Inutile stare ferme qui.”
Infatti non lo farò. Con Joya trasportata sulla scia di una corrente sconosciuta, non starò mai più ferma.
Consigliato: agli appassionati di fantasy; a chi non è fantasy-addicted, ma dai libri vuole essere sorpreso, proiettato su una catapulta oltre la dimensione quotidiana, con il cuore a mille ma tenuto per mano da una scrittura avvolgente e bella.