Cornelia Funke, La leggenda del cavaliere dei draghi, Mondadori
La leggenda del cavaliere dei draghi raccoglie i due libri della serie che Cornelia Funke ha scritto sulla saga dei draghi d’argento: Il cavaliere dei draghi e La penna del grifone. Il primo è apparso per la prima volta nel 1997, il secondo è arrivato nel 2016. La prima avventura è autoconclusiva, la seconda racconta eventi che si svolgono due anni dopo.
I draghi di questa bella dilogia sono una specie rara e vivono nell’ultima valle che gli uomini hanno lasciato libera, ma quando la minaccia di un’invasione rende il pericolo reale, Lung, un giovane drago che aspira a una vita migliore per sé e per la sua gente, decide di partire alla ricerca della Terra ai Confini del Cielo, l’Himalaya, dove le leggende raccontano vi sia una valle nella quale i draghi vivono liberi e felici, un vero e proprio paradiso per queste mitiche creature.
Lung, nel suo viaggio, è accompagnato dalla sua fedele cobolda (il coboldo nel folklore tedesco è un folletto) Fiore di Zolfo e ai due, ben presto, si unisce il giovane orfano Ben (il cavaliere del titolo) e, più avanti, un essere minuscolo. La compagnia così formata intraprenderà un viaggio denso di emozioni ma anche di tantissimi pericoli.
I draghi di cui Cornela Funke racconta all’inizio di questa saga vivono divisi, in piccoli gruppi, sempre sotto la minaccia costante di estinguersi. Sono draghi buoni, che si lasciano cavalcare, provano sentimenti molto umani e con i quali è facilissimo empatizzare.
La storia del secondo romanzo si svolge, invece, due anni dopo: c’è un nuovo pericolo e stavolta a essere minacciati sono i pegasi, leggendari cavalli alati. Pur di salvare gli ultimi esemplari, Ben si recherà in Indonesia, in compagnia di vecchi e nuovi amici, alla ricerca di una penna di grifone, creatura selvaggia e pericolosissima, nemica giurata dei draghi, ma che rappresenta l’unica possibilità di salvare i pegasi. Con lui, ovviamente, ci sarà il fedele Lung, nonostante la preoccupazione di Ben che teme ciò che potrà avvenire durante l’incontro tra il grifone e il drago.
Ho adorato il senso di libertà che ho provato nel leggere questa dolce e fantastica avventura, piena di creature stranissime, luoghi magici, territori inesplorati e pericoli crescenti, ma anche di tutti gli elementi tipici del romanzo di formazione, infatti è anche la storia della ricerca, da parte del suo giovane protagonista, di un luogo da chiamare casa e, dunque, di una famiglia, una ricerca che, inevitabilmente, porta a una crescita interiore.
La scrittura di Cornelia Funke è ricca di particolari ma, allo stesso tempo, fluida, il ritmo è veloce, adatto alla fascia di lettori cui si riferisce (bambini tra i 7 e i 10 anni), l’autrice usa con sapienza l’umorismo, mescolandolo alla magia, tanto che l’impressione, per chi legge, è di sentirsi parte della compagnia.
Ho adorato i luoghi, descritti in modo da trasmettere tutta l’atmosfera selvaggia e magica della scoperta.
I personaggi principali sono descritti con accuratezza: sono chiari i background, le motivazioni, le paure e i desideri più profondi che danno nuova linfa al viaggio.
Cornelia Funke si conferma una delle voci narranti più belle della letteratura per ragazzi.