Il 2 giugno, Festa della Repubblica, la Repubblica Italiana ha compiuto 70 anni, è tempo quindi di festeggiamenti, anche in libreria!
Per festeggiare la nostra Repubblica non può esserci un modo migliore che un viaggio nel tempo alla scoperta della sua nascita e ad accompagnarci in questo viaggio è Valentina, il personaggio della prolifica serie di Angelo Petrosino, in Buon compleanno, Italia! (Il Battello a Vapore, Piemme).
Grazie a un suo vecchio amico libraio, David, e a un libro magico preso in prestito, Valentina e Tazio (che anche chi non conosce la serie scoprirà presto essere molto più di un amico) si ritrovano in diversi luoghi e in diversi tempi della recente storia italiana.
La prima tappa è nella stessa città di Valentina, Torino, a fine Ottocento. I due ragazzi guardano con occhi curiosi tutto ciò che non riescono a riconoscere della loro città, così come vi ritrovano con piacere i luoghi già noti. Ad accompagnarli una bambina, Teresa, e una giovane maestra, Giuseppina.
La seconda tappa del viaggio riguarda il Primo Novecento, questa volta siamo a Napoli, dove Bruno deve lasciare di nascosto la città e raggiungere la Svizzera insieme alla sua famiglia: siamo nel febbraio del 1939 e dal 1938 con le leggi razziali fasciste la situazione in Italia per gli ebrei è sempre più difficile e peggiora di giorno in giorno.
Valentina e Tazio si ritrovano poi a correre verso un rifugio nel bel mezzo di un bombardamento, durante la Seconda Guerra Mondiale, in una Roma vicina alla sua liberazione. Anche in questo caso, è una bambina a fare da guida: la coraggiosa Caterina che si ritrova a prendersi cura della sua famiglia, mentre il padre si è unito ai partigiani.
L’ultima tappa del viaggio, Valentina l’affronta senza Tazio e ha luogo nel 1960, in pieno boom economico, nella periferia di Milano piena di famiglie di emigrati impiegati nelle fabbriche con il sogno dell’acquisto di un televisore o di un auto.
Oltre a incontrare, per ogni periodo storico, un coetaneo, ospitale e gentile anche nei momenti più difficili, la narrazione è segnata dall’incontro con alcuni personaggi di rilevante valore storico-culturale, come De Amicis a Torino e Buzzati a Milano.
Il ritorno nella Torino contemporanea e la restituzione del libro ci trasmettono, grazie alle parole del vecchio libraio, il senso più profondo del percorso seguito:
“Hai detto la parola giusta, Valentina. Siete figli di tanti padri. Non tutti hanno svolto bene il compito che la vita e la storia hanno loro affidato; molti hanno commesso errori gravi o imperdonabili, ma tanti altri li hanno corretti o si sono sforzati di farlo. Adesso è il vostro turno. Non siate troppo egoisti e sappiate guardare lontano, a coloro che verranno perché siano orgogliosi di ciò che siete stati. Un giorno sarete voi il passato e a loro toccherà chiedervi conto dei vostri errori”.
Il racconto del viaggio è intervallato da testi, ben riconoscibili dato l’uso di un diverso carattere tipografico, in cui sono sintetizzati fatti storici legati ad ogni periodo narrato, in modo da dare un quadro chiaro del momento storico di riferimento.
Il libro, consigliato dagli otto anni in su, è utile per far conoscere ai giovani lettori una storia probabilmente per loro per molti aspetti ancora inedita, senza che questa debba essere relegata ai libri di scuola, rendendola invece una possibilità di racconto e dialogo (di domande e risposte) anche in famiglia.
A introdurre il libro, appartenente alla serie de I grandi libri di Valentina, la prefazione di Teresa Buongiorno, che ribadisce l’importanza del conoscere la nostra storia: “[…] dobbiamo sapere chi siamo, se vogliamo trovare la nostra identità, sfogliando l’album di famiglia una ricorrenza dopo l’altra, perché abbiamo una eredità da salvare, preziosa per il bene di tutti”.