Isabel era molto felice. Viveva con la sua famiglia in una casa fredda e povera, ma non le mancava nulla. Lei e la sua famiglia non avevano bisogno d’altro, se non di stare insieme.
Un giorno i soldi non bastarono più, sostenere le spese di quella casa divenne impossibile. Così dovettero lasciarla e con lei i ricordi felici che avevano collezionato nel tempo.
Dall’altra parte della città era tutto diverso e Isabel iniziò a sentirsi sola e triste. Nessuno la vedeva, nessuno sembrava considerarla. Si accorse che stava scomparendo!
Ormai invisibile, notò altre persone invisibili e sole come lei, occupate nelle loro faccende quotidiane. Allora decise di aiutarle, una per una. E più si aggiungevano, più diventavano visibili. Così anche Isabel tornò visibile, e tornarono anche l’allegria e la felicità di un tempo.
Qual è il mio posto nel mondo?
Invisibile (Nomos Edizioni) è la storia di Isabel e di tutte le persone che vivono in condizioni di povertà e che, per questo, la società trascura, lasciandole ai margini e rendendole, dunque, “invisibili”.
L’autore e illustratore Tom Percival, come si legge nella nota alla fine dell’albo, ha voluto dedicare a se stesso e ai suoi piccoli lettori una storia delicata, esplorando il concetto di “invisibilità” come condizione tipica dei bambini che soffrono la fame e la povertà.
L’albo nasce, infatti, da un ricordo dell’autore risalente alla sua infanzia, quando, insieme con la sua famiglia, viveva in una roulotte nella campagna del South Shropshire. Tom Percival sa bene cosa prova Isabel.
Sentirsi invisibili significa sentirsi ignorati, rifiutati, quindi non amati. Un bambino non amato non riesce a integrarsi e a essere riconosciuto se non da chi vive nelle sue condizioni.
Isabel rappresenta il riscatto degli “invisibili”, poiché decide di fare la differenza: prende coscienza della sua condizione e di quella di chi vive ai margini come lei, semplicemente condividendo la sua solitudine con la loro. La tristezza va via, lasciando il posto a tutti quei sentimenti positivi che le relazioni con gli altri e l’accettazione reciproca generano.
La storia di Isabel è, dunque, quella di chi cerca un posto nella società, ma che, sentendosi rifiutato e inadeguato, non riesce a trovarlo. Isabel ha voluto dirci, come fa l’autore a conclusione del suo messaggio, “sì, questo è il tuo posto”.