Kyung-Sik Choi, Il segreto della fontana blu, Terre di Mezzo Editore
Siete pronti a sentire l’odore dell’oceano? È un’eco dirompente, un segreto inesplorato, una traccia di vita autentica e inespugnabile.
È semplice, primordiale ma al tempo stesso esplosivo e imprevedibile. Così come Il segreto della fontana blu, delicatissima opera illustrata di Kyung-Sik Choi, pubblicata in Italia da Terre di Mezzo Editore.
Un albo intimo, poetico, quasi malinconico che, fatta eccezione per un cappello introduttivo e per una brevissima nota finale, potrebbe quasi essere considerato un silent book: le parole sono pochissime, essenziali, sono dotate di estrema sintesi descrittiva e rispettano l’ordine espressivo dettato dalle illustrazioni.
Mantengono le geometrie dei palazzi che inaugurano la storia, si accordano alle sensazioni del lettore senza mai essere invadenti. Raccontano di un quartiere, di una provincia, di una città, non importa quale; colgono subito l’immaginario e il ricordo percepito dell’arrivo dell’estate e di un periodo instabile, quel momento in cui le palazzine sonnecchiano silenziose nella penombra della calura in attesa di nuovi sospiri d’aria, e simboleggiano perfettamente un clima di immobilità e sospensione.
È la placidità dell’estate, dei tempi lenti, dei sensi offuscati, magistralmente resi dall’autore in un alternarsi cromatico di scale di grigi che accompagnano le sequenze senza più parole.
L’unico fremito vitale in grado di sovvertire le dinamiche e ricreare velleità di movimento è una fontana, posta al centro delle abitazioni, quasi a volerle tenere unite, ma posta anche al centro delle energie, come una forza magnetica contagiosa che si espande e si ritrae.
È una fontana particolare: senz’acqua, non zampilla ma, a detta degli abitanti del quartiere, nei giorni di pioggia sa restituire l’odore dell’oceano.
Nessuno sembra farci particolarmente caso – l’oceano in fondo è così lontano – fatta eccezione per un bambino che con il suo cagnolino si avvicina alla fontana incuriosito e felice. La tocca, la osserva, si siede sul bordo e aspetta fiducioso.
La fontana non esita a rispondere: il richiamo gioioso alla vita è pronto a esplodere in qualsiasi istante, basta solo essere disposti ad accoglierlo, e così il grigio scuro delle prime immagini si trasforma in un straordinaria avventura dai colori turchesi.
Il bimbo curioso, il suo cagnolino e il fortunato lettore si tufferanno letteralmente nell’oceano sul dorso di una balena, scivolando da un bianco prepotente a un turchese ancora timido.
L’acqua spazzerà via gli immobilismi, le trame scure, la superficie torrida dei pensieri, indicherà la strada per diversi sguardi e nuove scoperte, stabilirà rinnovati confini tra ciò che è reale e ciò che è immaginato.
Il segreto della fontana blu è quindi svelato: ci suggerisce che come una fontana immobile, che nei giorni di pioggia riecheggia l’oceano, può trasformarsi nello sfiatatoio di una balena, allora davvero nulla è solo ciò che sembra; l’importante è mantenere lo sguardo curioso e attento e il cuore sempre aperto e fiducioso.