Il ricordo dei nonni
Per alcuni il ricordo dei nonni è un po’ sbiadito, per altri è più nitido e preciso.
Ho memoria delle passeggiate con mio nonno che mi indicava come e quando controllare il passo per superare il gradino del marciapiede.
Ripenso spesso alla grande tavola di marmo in cucina, su cui mia nonna preparava la merenda pomeridiana.
Rivedo mio nonno davanti alla sua grande radio in radica di noce che si addormentava, ascoltando le voci gracchianti di un’Italia, non molto diversa da quella televisiva di oggi.
Mi sembra di sentire ancora le raccomandazioni della nonna che mi diceva di fare attenzione quando, nell’andare a scuola, avrei dovuto attraversare la strada.
Come tutti i papà, ho avuto la possibilità di incontrare di nuovo dei nonni: quelli delle mie figlie. E ho scoperto che tutti i nonni si assomigliano.
Smettono i panni di genitori e s’inventano regole nuove per trascorrere il loro tempo con i nipoti.
L’amore tenero e protettivo.
Le foto e i racconti del passato.
I silenzi e le carezze.
Lo sguardo commosso ad ogni incontro.
Tutti i nonni “possibili”
Il Nonnario (VerbaVolant Edizioni) è un albo cartonato dal curioso formato a fisarmonica in cui ci sono proprio tutti i “possibili” nonni che, ogni giorno, si prendono cura dei nipotini di tutte le età.
Agli occhi dei bambini, ogni nonno ha un suo super potere: chi fa magie in cucina e prepara dolci e leccornie; chi usa il computer meglio del papà e manda messaggini; chi racconta storie meravigliose in cui si intrecciano favole e ricordi; chi ha le mani d’oro e aggiusta tutto.
Non mancano i tipi un po’ particolari: la nonna sovversiva che insegna a vedere “il rovescio delle cose”; il nonno che non si arrende, anche se “le sue gambe si son spente”; la nonna vanitosa che “quando la guardi resti di stucco”.
E di ogni nonno, i bimbi colgono debolezze, affanni e abitudini con cui poi li ricorderanno una volta diventati adulti: il nonno dal cuore rotto o rattoppato, la nonna dalla cui borsetta pescare caramelle di svariati gusti o quella che legge cento favole, “finché l’occhio più non regge”.
La nonna in bicicletta, il nonno con la paletta, la nonna al tavolino del bar mentre lavora ai ferri, il nonno che cura l’orto sul balcone, dovunque tranne che seduti in panchina, dove resta dimenticato il bastone inutilizzato.
Sono i nonni, questo importa!
Se ce ne fosse bisogno, Il Nonnario ricorda che i nonni sono una presenza importante nella nostra vita e in quella dei nostri bimbi: “sono intorno, sono dentro, nel mio cuore han fatto centro”. Non solo…
Le rime di Lorenzo Naia e le illustrazioni di Roberta Rossetti (entrambi già incontrati in Briciole, sempre edito da VerbaVolant) animano un libro prezioso e senza tempo, una raccolta di storie che ci ricordano le nostre storie. Sono il pretesto per raccontare ai nostri figli chi siamo stati e chi saremo.
Buon anno a tutti i nonni.