Lorenza Farina, illustrazioni di Manuela Simoncelli, Il Guerriero di Legno, Edizioni Paoline
Con il ritmo e la magia di una fiaba classica, entriamo all’interno della Foresta di Parole, dove “c’era una volta” un albero forte, dal tronco slanciato e snello e dalla chioma rigogliosa. Grazie al suo aspetto, tutti lo conoscono come Il Guerriero di Legno, ma questo albero non ha conosciuto guerre, la sua unica passione è raccontare storie.
Protagonisti di questo albo delicato, scritto da Lorenza Farina, sono gli abitanti della Foresta delle Parole – sia gli alberi che gli animali –, insieme al Sole, alla Luna, al Vento e all’Arcobaleno, tutti stretti intorno al generoso Guerriero di Legno che, instancabilmente, racconta le sue storie, accontentando le richieste più disparate. Gli ascoltatori più attenti sono gli alberi giovani della foresta, ma dalla mattina alla sera sono in tanti a chiedere un racconto.
C’è chi ama le storie che parlano di cibo, chi preferisce le storie di paura, chi le storie in bianco e nero… se la Luna Piena vuole una ninna nanna il Sole Cocente preferisce le storie calde e afose, che parlano d’estate, ognuno secondo i propri gusti e preferenze.
All’improvviso, però, in una fredda notte d’inverno il Guerriero di Legno perde completamente la memoria e con questa, pian piano, perde anche la sua voce. All’inizio, essendo inverno, non se ne rende conto nessuno, ma una volta tornata la primavera i giovani alberi tornano a chiedere nuove storie al vecchio albero e lo ritrovano muto, con i rami piegati fino quasi a toccare terra.
Gli alberi più giovani, per scuoterlo dal suo torpore, cominciano a narrargli le storie che avevano sentito dalla sua voce: il Guerriero di Legno le ascolta come se non le conoscesse e le sentisse per la prima volta, ma – grazie a quei racconti – dalle gemme dei giovani rami spuntano delle foglie sulle quali sono scritte, con il linguaggio degli alberi, proprio le storie tramandate dal Guerriero. Queste nuove foglie non si potranno cancellare, come le pagine di un libro.
Perdere la memoria
Dietro un racconto dal gusto classico e senza tempo si nasconde il tema della perdita della memoria e, quindi, della malattia di Alzheimer.
Il Guerriero di Legno, senza memoria, è come “un albero senza radici”, purtroppo la sua memoria non tornerà e il suo sguardo fino alla fine resterà perso nel vuoto, ma la forza delle storie che ha raccontato durante tutta la sua vita non è andata perduta e, grazie a questa, una parte di lui continua e continuerà a vivere. Ciò che di buono è stato seminato dalla sua voce, gli verrà restituito con cura ed affetto.
Il testo di Lorenza Farina – vincitore del I premio del Concorso Letterario Nazionale Il gusto del racconto 2009 (nel settore Racconti inediti per l’infanzia), promosso dal Comune di Mezzane (VR) – è stato illustrato da Manuela Simoncelli, che ha già collaborato con l’autrice per gli albi Andrea non ha più paura (2017) e La bambina del treno (2010), entrambi pubblicati dalle Edizioni Paoline.