Chris Hadfield, illustrazioni di The Fan Brothers, Il giorno della luna, Il Castoro
Siamo nel luglio del 1969, in un bellissimo cottage, immerso nel verde e sulla riva di un molo, a Stag Island, in Canada. Qui il piccolo Chris è un astronauta. È estate e le giornate trascorrono spensierate, giocando in compagnia del suo cane, immaginando viaggi su Marte o battaglie per salvare la Terra dagli alieni. I problemi però arrivano la notte: Chris ha paura del buio e quando rimane solo nella sua stanza la vede popolata da terribili alieni. Ormai è troppo grande per dormire nel lettone con i genitori, mamma e papà fanno di tutto per rassicurarlo: controllano insieme la sua stanza, cassetto dopo cassetto, gli danno una campanella da suonare in caso di emergenza, ma solo l’eccitazione per un grande evento che si avvicina e il timore di perderlo lo fanno sprofondare nel sonno, dove sogna di volare con la sua astronave fin sulla Luna, conquistandola insieme ad Albert, l’inseparabile carlino.
Il giorno dopo, quando finalmente arriva la sera, Chris e la sua famiglia vanno a casa dei vicini, dove è presente l’unica TV dell’intera isola. Tantissime persone sono lì riunite per assistere a un evento epocale: è la sera del 20 luglio e due astronauti stanno passeggiando sulla Luna. Come tutti, Chris è rapito dall’emozione del momento. Guardare la Luna non sarà più la stessa cosa una volta spenta la televisione, ma per Chris non sarà più la stessa cosa neanche il buio, perché si è reso conto che lo spazio è “più buio del buio” (The Darkest Dark è il titolo originale del libro). Eppure, per la prima volta, quel buio non gli fa paura, ne sente la bellezza, la potenza e il mistero e non vede l’ora di esplorarlo quando, diventato grande, il suo sogno di diventare astronauta potrà diventare realtà.
La storia di Chris
La storia di Chris è la storia di un sogno diventato realtà, andando oltre le proprie paure.
Chris infatti, pur essendo un bambino come tanti, in cui è facile riconoscersi, allo stesso tempo è un adulto in carne e ossa che ci racconta la sua storia: Il giorno della luna, edito in Italia da Il Castoro, è infatti opera di Chris Hadfield, astronauta canadese che il 20 luglio del 1969, ancora bambino, assistette all’allunaggio dell’Apollo 11 in televisione e, proprio dopo quell’evento, decise che cosa sarebbe diventato da grande.
Chris pensava veramente in grande, perché nel 1969 quel sogno poteva sembrare impossibile: a quei tempi non solo era un bambino ma anche, in quanto cittadino canadese, non avrebbe potuto fare domanda di ammissione alla NASA. Chris però non perse mai di vista il suo obiettivo e sin da piccolo cominciò a impegnarsi, studiando tanto e applicandosi soprattutto nel campo delle scienze: da ragazzo impara a pilotare gli alianti, poi si laurea al college militare, diventa pilota di caccia e pilota collaudatore. La sua preparazione è tale che nel 1992 viene scelto come astronauta dalla giovane Agenzia Spaziale Canadese, e così sarà lui a fare, nel 2001, la prima passeggiata nello spazio per il Canada!
A fine volume, di grande ispirazione per i lettori di ogni età è il messaggio rivolto direttamente loro da Hadfield, con alcune foto che lo ritraggono nella vita privata e nello spazio.
Tra sogno e realtà
A un’atmosfera da sogno, tra paure che prendono corpo, grandi desideri e una realtà (l’uomo sulla Luna!) che sembra fare concorrenza alla finzione, si legano perfettamente le illustrazioni dei magici Fan Brothers.
Terry ed Eric inseriscono nella calma di un cottage immerso nella natura, descritto nelle sue ore notturne, elementi tratti dal fantastico, con mostri scuri dagli occhi luminosi e dalle diverse fogge e vasche da bagno che diventano navicelle spaziali. Nelle illustrazioni sono presenti degli elementi che guidano il lettore: un calendario che riporta l’inizio della storia al 19 luglio del 1969, una pagina in primo piano del Toronto Daily Star che annuncia la missione dell’Apollo 11, il libro Dalla Terra alla Luna di Jules Verne sul letto di Chris…
Richiamandoci poi alla loro poetica, la tavola in cui Chris sogna di essere, nel letto e con l’inseparabile carlino, nel buio dello spazio vede comparire una serie di elementi che ci fanno pensare ai loro lavori precedenti: una balena, una medusa, un gufo (meccanico).
Realtà e fantasia si specchiano l’una nell’altra e, per una volta, grazie ad Armstrong, Aldrin e Collins – i tre astronauti dell’Apollo 11 –, non si oppongono ma procedono a braccetto.