Immaginate delle tavole meravigliose con tutti i blu del cielo e del mare; immaginate adesso un incontro magico e poetico tra un piccolo terrestre e la più grande delle creature marine… Mescolate tutto insieme, ecco, ora siete pronti per sfogliare l’ultima storia della bravissima Linde Faas, tradotta da Elisa Frilli e pubblicata da Edizioni Clichy.
Protagonista è il piccolo Sam, un bambino a cui piaceva molto stare da solo o almeno così credeva (in effetti, se ci pensiamo bene, stare da soli non piace a nessuno). Un giorno, mentre stava solo soletto sulla sua barchetta, Sam si addormentò e proprio in quel momento arrivò una tempesta che lo trascinò lontano, in alto mare. Il povero Sam era sperduto e in balìa delle onde quando vide emergere dal profondo del mare una balena. Lui così piccolo, lei così grande, non potevano essere più diversi eppure tra loro si instaurò immediatamente un legame profondo come il mare. Insieme alla balena Sam esplorò e osservò il mondo in modo totalmente diverso da come aveva fatto fino a quel momento e cominciò a sentirsi diverso, a sentirsi felice. Ma proprio quando cominciava ad assaporare quella gioia giunse il momento di tornare a casa. Però, adesso, qualcosa non andava, era a casa ma non gli bastava, non si sentiva più lo stesso: ora che aveva scoperto l’amicizia non poteva più farne a meno. Adesso che aveva guardato il mondo insieme a un altro, adesso che aveva scoperto la condivisione, non gli piaceva più la solitudine, era arrivato il momento di cambiare modus operandi.
In fondo, lo dice anche un vecchio detto “Soli non si sta bene nemmeno in paradiso”. Così, nell’azzurro, Sam capisce anche cosa significa davvero “casa”, ed è fortunato ad averlo capito così presto, pensate che c’è gente adulta che non c’è ancora riuscita.
