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Se anche i vostri genitori sono stati contagiati dalla passione per Game of Thrones alias A Song of Ice and Fire, rispettivamente la serie tv e il ciclo di romanzi fantasy di George R. R. Martin, già dal titolo avrete indovinato di che cosa stiamo per parlare.
Non è proprio uno spettacolo per voi, ma sappiamo benissimo che avete sbirciato qualche volta!
Un brano cult di questa serie è The Rains of Castamere, una canzone scritta per commemorare, all'interno della storia narrata, la sanguinosa vittoria di Lord Tywin Lannister (uno dei personaggi del ciclo fantasy) contro la ribelle casata Reyne di Castamere.
Anche nel Medioevo delle corti (tutt'altro che "secoli bui"!) i poeti, chiamati anche trovatori, scrivevano le proprie poesie affinché fossero cantate e accompagnate da uno strumento. Spesso, quando non c'era una bellissima dama da adulare, venivano celebrate le gesta eroiche di un prode cavaliere o il coraggio in battaglia del nobile signore presso il quale il trovatore prestava servizio. Il trovatore stesso poi, o magari un semplice menestrello, si esibiva a corte consegnando così alla comunità la propria canzone, che veniva di voce in voce tramandata.
Allo stesso modo, nel ciclo di romanzi di Martin, The Rains of Castamere riecheggia spesso in situazioni diverse. In cerimonie pubbliche per nobilitare il nome della casata o di fronte al nemico per ricordagli la ferocia del proprio avversario. La canzone rappresenta ufficiosamente l'inno dei Lannister!
Date un'occhiata a questo magico brano dal sapore medievale:
Sotto trovate una mia traduzione al testo originale per i Kiddies non ancora pratici con l'inglese.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=zZOQgiBPu4s]
Chi sei tu, disse il fiero Signore,
che io mi debba inchinare così tanto?
Sono solo un gatto di un colore diverso,
questo è tutto quello che so.
Che abbia il pelo dorato oppure rosso,
un leone conserva sempre i suoi artigli,
E i miei sono lunghi e affilati, mio Signore,
tanto lunghi e affilati quanto i tuoi.
Così parlò, così parlò,
il Signore di Castamere,
Ma ora le piogge cadono piangendo sul suo castello,
e non c'è nessuno che possa sentirle.
Sì, ora le piogge cadono piangendo sul suo castello,
e nemmeno un'anima che possa sentirle.