Certo che non se la cavano proprio bene i lupi in casa Edizioni Clichy… ma come perché? Ho appena finito di leggere Caccola e Il lupo e la zuppa di piselli e la loro uscita di scena non è affatto trionfale. Mi viene da dire: “meno male!”, con tutto questo stare dalla parte dei cattivi a cui la letteratura per l’infanzia ci ha abituato, ogni tanto i cattivi a casa loro ce li mando volentieri.
Non fraintendetemi, certamente essere cattivi è solo un punto di vista e ancora più certamente il lato oscuro ha i suoi angoli interessanti, tuttavia da che mondo è mondo il lupo fa paura e la paura se ne stesse pure a casa sua.
Sfogliando le pagine de Il lupo e la zuppa di piselli di Francoise Diep e Magali Le Huche mi è un po’ dispiaciuto per il pelosone, che mi ha anche un po’ preoccupato perché quasi ce la stava facendo, però… no, non vi svelo altro perché se è vero che questa è una fiaba tradizionale e molto conosciuta, io non la conoscevo affatto e mi è piaciuta scoprirla piano piano soprattutto attraverso le illustrazioni, che sono bellissime e riempiono gli occhi, ma su questo potevo scommetterci da subito.
Caccola di Alan Mets invece mi è stato meno simpatico, ma non la storia, quella è bella, proprio il protagonista… anzi, vi dico la verità, qui capisco molto bene il lupo! Sarà che la mia bambina si mette le dita nel naso – fa lo spazzacamino, come dice lei – e questa cosa la trovo rivoltante, sarà che non fare il bagnetto spesso è qualcosa che non va davvero bene, sarà che l’amica del maialino è proprio una smorfiosa, insomma, direi che il mio voto va allo sconfitto. Come riescono a toglierselo di mezzo i due amici? Beh, questo dovrete scoprirlo voi: anche qui le illustrazioni sono molto eloquenti, anzi pure troppo (parliamo di caccole del naso, ricordate!).
Due begli albi, belli grossi anche, che è un piacere sfogliare fin da subito, dai due anni e mezzo in su, ovviamente in compagnia di un adulto che traduca quei segnetti di nome lettere che fanno da corredo ai disegni!