Era da tanto tempo che non leggevo una storia sugli gnomi, intendo uno gnomo vero! Non quelli della pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno, si sa quella è una leggenda, nemmeno quelli barbuti e col cappello sopra gli occhi che sono tanto di moda a Natale e neanche quelli di terracotta colorata che si possono trovare qua e là sui prati delle villette, bensì uno gnomo in carne e ossa… si fa per dire, sarà alto un pollice!

Lo Gnomo in questione però non si può definire affabile, anzi, è proprio dispettoso e lo sa bene il bambino che si imbatte in lui in un giorno di fine primavera. Il bambino stava costruendo una torre quando un gran fracasso gli fa perdere la concentrazione e la torre che era quasi finita si scaraventa a terra, che peccato! Il bambino dà subito la colpa a Anselmo, il gatto del vicino, perfido e viziato, ma stavolta non si tratta di lui, è qualcosa di piccolo, baffuto e che profuma di rosmarino: uno Gnomo e non ha buone intenzioni. Ma come si cattura uno Gnomo? Forse con una boccia e una caramella alla fragola? Ebbene sì, il piano funziona, anche se c’è voluto un bel po’. Adesso abbiamo un bambino e uno Gnomo in una boccia, se pensate che sia finita qui vi sbagliate di grosso, il piccoletto non si dà mica per vinto.
Via via che la storia continua scopriamo che lo Gnomo è quasi una canaglia, anche se non fino in fondo perché scopriremo che basterà un piccolo esempio di gentilezza affinché anche lui ne trovi un poco dentro di sé. Del resto, se ci pensate, funziona così, sia che si tratti di un essere umano – piccolo o adulto – che di uno gnomo, basta non ricambiare un dispetto con un altro ed ecco che la dinamica cambia, il buon esempio sortisce il suo effetto. Certo, non vi aspettate miracoli, non si cambia la natura di uno Gnomo, nemmeno con le caramelle alla fragola!