Siamo nel paese Trallallà – vi prego ditemi dov'è, voglio andarci subito! – dicevo… in questo paese vive la principessa Maria accudita dal drago Giorgio che farebbe qualsiasi cosa per lei. Un giorno, però, arriva a Trallalà Giulio, un cavaliere dai modi un po' bizzarri e alquanto irritanti. Maria se ne innamora e il drago, contrariato, decide di andar via e intraprendere la carriera d'attore, sì avete capito bene, proprio attore! Sia Giorgio che Maria sentono nostalgia l'uno dell'altro e un giorno, il drago decide di tornare dalla sua amata. Purtroppo Giulio è ancora là e non v'immaginate come questo dia sui nervi al povero drago che deve sopportare il cavaliere per amore della principessa, tra l'altro dovrà pure affiancarlo in una missione molto importante, a Trallalà mancano i soldi per costrutire una nuova scuola… come farà?
Per fortuna Giulio a modo suo, con tutte le sue stranezze, si rivelerà pieno di risorse e di idee e così la storia avrà il suo lieto fine anche se un po' sui generis.
Direi che è capitato a tutti di conoscere qualcuno dai modi stravaganti, diverso da noi, magari lo abbiamo anche giudicato male, facendoci ingannare dalle apparenze; succede, è anche abbastanza naturale, l'importante però è non fermarsi alla prima impressione e trovare il modo e la voglia di conoscerlo meglio, vi accorgerete così che certi atteggiamenti, spesso, sono solo una facciata, una maschera. Voi andate più a fondo, muri e maschere a volte nascondono solo timidezza o insicurezze. Anche quel compagnetto che vuol stare sempre al centro dell'attenzione, vi siete mai chiesti perché lo fa? Perché non se ne sta seduto come tutti? È sempre lì a organizzare giochi e scherzi, non sta mai fermo. Forse, se si fermasse avrebbe paura di non essere visto, considerato, apprezzato. Vedete bambini, dietro a un comportamento un po' fuori dall'ordinario, si nasconde sempre una spiegazione, basta saperla cercare, e certe volte, una favola come questa può essere d'aiuto, basta saper leggere tra le righe.
Giulio il prode cavaliere irritante, Geoffroy de Pennart, Babalibri.