Marco Rocchi, Francesca Carità, Gherd. La ragazza della nebbia, Tunué
Gherd è la protagonista di questa storia e già dalla sua immagine in copertina ci rendiamo conto che non è esattamente una “principessa”. Gherd è una guerriera, una vera “bambina ribelle”: vive in un mondo magico, dall’atmosfera nordica, che ricorda i villaggi vichinghi e la cultura druidica. In questo mondo c’è la magia, in particolare quella di alcune preziose pietre magiche che solo alcuni, speciali, individui sanno utilizzare.
Il mondo di Gherd, inoltre, è immerso in una fitta nebbia, risultato di un antico conflitto con la natura causato dall’avidità degli uomini… e, come se non bastasse, la nebbia è popolata di animali pericolosi e feroci, le sacre bestie, quasi dei mostri, che spesso attaccano gli uomini. Questa è la ragione per cui Gherd vive in un mondo in cui la casta più importante è quella guerriera, una categoria dalla quale, però, le donne sono escluse.
Questa è la situazione iniziale, la cosiddetta premessa. E in un mondo mortalmente noioso tutto questo non cambierebbe: ma per fortuna ci troviamo in un’avventura magica con una protagonista forte e coraggiosa e la situazione si capovolge completamente.
Serve tempo per mutare punto di vista e accettare i cambiamenti. Anche quando sono in meglio.
La storia inizia con un evento tragico per Gherd: i suoi genitori muoiono, uccisi da una bestia sacra. La ragazzina si mette in testa di vendicarsi, diventando una guerriera, solo che non può: non è un maschio. Ma a Gherd questo non importa: è disposta a tutto pur di vendicarsi, anche a lasciare il suo villaggio e iniziare un lungo viaggio in compagnia dell’ultimo essere con il quale si sarebbe mai aspettata di viaggiare: un giovane oracolo che appartiene a un popolo completamente diverso dal suo (non è neanche umano!) e col quale all’inizio le cose non saranno semplici.
Gherd è un personaggio multisfaccettato, il prototipo della ribelle. La cosa bella di questo personaggio è che infrange le regole con una naturalezza incredibile, non ci pensa su due volte. È giovane, è un’idealista: se il mondo non va come vorrebbe, lei si mette in testa di cambiarlo. È un’idea bella e potente, da dare ai ragazzi. L’altra questione è la sua crescita: questa è una storia di formazione, in tutto e per tutto. Gherd all’inizio è una ragazzina inesperta, che sa poco del mondo ed è guidata da una ragione personale e circoscritta (oltre che sbagliata): la vendetta. Man mano che va avanti, man mano che conosce il mondo e si apre agli altri, man mano che diventa “grande” il mondo di Gherd diventa più grande e così le ragioni che la guidano.
Anche l’unione forzata fra Gherd e il giovane oracolo che l’accompagna darà i suoi frutti, in questo senso: l’odio atavico si basa sempre sull’ignoranza e sulla paura e la maniera migliore per sconfiggere i pregiudizi è dimostrarne la stupidità.
Gherd. La ragazza della nebbia è una storia piena di simboli, come le storie più belle si può leggere su diversi livelli narrativi: è un’avventura, una storia di formazione, ci sono momenti tragici, divertenti, epici, commoventi, ma l’idea principale è che l’unica arma contro la paura e i pregiudizi è la conoscenza, lo stare insieme.