Di sicuro avrete sentito nominare Dante e la Divina Commedia, vero? Ecco, Francesco Gungui, scrittore milanese classe 1980, ha avuto la geniale idea di trasformare una “cosa che si studia a scuola” (come purtroppo troppo spesso la Divina Commedia è considerata) in un mondo fantastico e distopico, in cui i personaggi principali si ritrovano a lottare per la sopravvivenza e, soprattutto, l’amore. Se non l’avete letta, vi consiglio di intraprendere la lettura dei Canti delle Terre Divise, la trilogia uscita per Fabbri Editori dal 2013 al 2014 composta da Inferno, Purgatorio e Paradiso, che racconta l’avventura e l’amore fra Alec, un ragazzo di uno dei quartieri più poveri di Europa, la megalopoli sorta in seguito all’Apocalisse che ha cambiato il volto del pianeta e Maj, che invece vive nel ricchissimo Paradiso.
Quella di Genesi è la storia di ciò che è accaduto prima: racconta, infatti, ciò che è accaduto a Federico, il padre di Alec. Se non avete letto ancora la trilogia e desiderate farlo, vi consiglio di non andare avanti, perché potrebbero esserci degli spoiler.
Genesi, dunque, racconta com’è nato tutto. Al momento in cui si apre la storia, l’Oligarchia che controlla Europa sta costruendo Inferno, una terribile prigione da cui è impossibile fuggire. Il problema, però, è che la costruzione va a rilento in quanto mancano informazioni importanti contenute in un libro preziosissimo che l’Oligarchia sta cercando.
Il libro è in possesso di un uomo, Nielub, padre di Micael, uno dei migliori amici di Federico.
Il libro si apre con l’arresto di Federico adulto, davanti alla moglie Elena e ai figli Alec e Beth. Poi, facciamo un salto all’indietro di vent’anni e arriviamo al punto in cui Federico e Micael entrano in possesso del famoso libro, in seguito a una retata che costringe Nielub ad affidarlo ai due ragazzi. Il libro esercita su Federico un fascino incredibile tanto che, da quel momento, il ragazzo ne sarà cambiato. Il libro trasformerà Federico nel geniale architetto dell’Inferno, grazie a lui, infatti, la prigione sarà completata e sarà davvero a prova di fuga.
Federico si lascerà trasformare dal libro, solo l’amore lo riporterà di nuovo “sulla terra”, facendolo tornare in sé, ma ormai si è spinto troppo in là: riuscirà a salvare se stesso e le persone che ama? Chi ha letto la trilogia sa già come andrà a finire: con questa storia si gettano le basi di quella successiva, si ampliano alcuni elementi della storia precedente, è un tassello fondamentale che permette di comprendere il passato di Alec e Maj, ma anche il loro futuro.
Francesco Gungui dedica larga parte alla descrizione del mondo distopico da lui creato, ma non trascura i sentimenti e l’amore che, in fondo, è ciò che “move il sole e l’altre stelle”.