La scrittrice americana Meg Rosoff ci ha abituati a bei romanzi e grandi premi; l’abbiamo vista a Rimini ospite di Mare di Libri questo giugno dove ha presentato l’ultima sua grande fatica: Fai finta che io non ci sia, edito da Rizzoli.
Un romanzo di mistero, visto dalla prospettiva di una ragazzina sveglia e molto riflessiva, con un grande intuito e forte spirito d’osservazione dei caratteri umani. In questo libro non esistono virgolette per i discorsi diretti e i dialoghi sembrano raccontati dalla protagonista piuttosto che pronunciati dai diversi personaggi: come se lei stesse riportando sulla carta la sua avventura, come se noi stessimo leggendo il diario che lei stessa tiene quotidianamente e in cui annota tutti i fatti della giornata.
Il linguaggio è particolare e risulta interessante il modo in cui descrive e introduce i personaggi, chiamati sempre per nome anche se si tratta di mamma e papà.
Mila, la protagonista, è una ragazza di dodici anni figlia di Gil, traduttore dal portoghese, e Marieka, musicista. Mila seguirà Gil in un viaggio da Londra all’America per una visita di piacere a casa di Mattew, caro amico d’infanzia del padre. Ma Susanne, la moglie di Mattew, li avverte poco prima della partenza che suo marito è scomparso all’improvviso, abbandonando lei con Gabriel, il loro piccolo figlio, e Honey, il cane di casa.
Non vorrei aggiungere altro per non correre il rischio di svelare troppo, poichè a mio avviso, il senso del libro, aldilà della risoluzione del mistero, non si svela poco a poco ma si nasconde per tutta la durata, dalla prima pagina all’ultima.